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Investimenti per l’innovazione degli impianti e mezzi sulla base della direttiva “transizione 4.0”, prolungamento della vita della discarica e valorizzazione degli immobili e dei beni per un efficientamento dei servizi e del ciclo integrato dei rifiuti.

E’ un bilancio di previsione che punta a rimettere in ordine nel breve periodo i conti di Cogesa quello approvato oggi all’unanimità dai Sindaci Soci.

Proprio su indicazione di questi ultimi il Cda presieduto da Nicola Guerra e composto da Valentina Di Benedetto e Sandro Ciacchi, recependo le indicazioni del controllo analogo ha deciso di soprassedere sulla nomina di un direttore generale e di altre nuove figure professionali e mantenendo inalterato il costo complessivo del personale avuto nell’anno 2020, pari a circa 7 milioni e 619mila euro.

“Recependo le indicazioni espresse dai Soci nella riunione del controllo analogo dello scorso 26 marzo, il costo del personale è stato rideterminato e contenuto al di sotto rispetto a quello del 2020 – intervengono i componenti del Cda – prima di depositare il bilancio abbiamo tenuto una serie di incontri coi Sindaci Soci per illustrare loro il documento programmatico e inaugurare una fase di partecipazione e collaborazione per una gestione condivisa della Società. E crediamo che questo bilancio ne sia la dimostrazione più concreta”.

In più, una puntuale revisione dei costi di ammortamento degli investimenti in programma nel 2021 ha permesso un ulteriore risparmio di circa 400mila euro, oltre ad un’importante riduzione del costo di conferimento dell’organico.

Le somme recuperate hanno consentito di calmierare al ribasso il ritocco sulle tariffe proposte: rispetto al 2020 la tariffa di trattamento passerà da 105 a 110 euro a tonnellata per i Comuni che superano il 65% di raccolta differenziata e da 110 a 120 per quelli che non raggiungono lo standard minimo (con un aumento di pochi punti percentuali).

Invariati sono rimasti gli investimenti con la realizzazione della linea di trattamento nell’impianto Tmb (Trattamento meccanico biologico): una dedicata al recupero di carta e plastica, oltre a quella già realizzata per il recupero di energia con la produzione di combustibile solido secondario (Css) per la concretizzazione del cosiddetto “end of waste”, cioè dell’azzeramento dei rifiuti.

Entrambi gli interventi, infatti, introdurranno la rivoluzione del concetto di rifiuto come risorsa e consentiranno la trasformazione dell’impianto Tmb da smaltimento a recupero. Il tutto consentirà di invertire in modo complementare la destinazione dei rifiuti: oggi l’80% del rifiuto in uscita dal trattamento viene conferito in discarica, mentre con la nuova tecnologia solo il 15% andrà a smaltimento, allungando notevolmente la vita utile della discarica.

Gli interventi sono finanziati dalla Regione Abruzzo con fondi Cipe per un importo di 2 milioni e mezzo di euro.

Sono previsti anche lavori di adeguamento di 2 milioni di euro sulla piattaforma per la valorizzazione dei materiali conferiti con il porta a porta.

Altro importante passo sarà l’approvazione definitiva del Paur da parte della Regione che comporterà anche l’ampliamento della discarica. L’attuale volumetria è in via di esaurimento entro il 30 giugno del 2023. La porzione aggiuntiva prolungherà la vita della discarica al 2033 con una stima di conferimento annuo di 15mila tonnellate. La cosa consentirà anche di ottenere una economia sulle tariffe di conferimento.

“Visto il momento delicato che stiamo vivendo – intervengono i componenti del Cda – per questo il nostro indirizzo è stato e sarà quello di risparmiare il più possibile sui costi, aumentando anche il valore del patrimonio aziendale. Abbiamo convenuto coi sindaci la scelta di rinviare alcune spese, riorganizzando internamente la struttura e rinviando altre scelte al 2022 con la realizzazione completa degli investimenti da farsi. Chiaramente, procederemo di pari passo con importanti investimenti, che ci consentiranno di allungare la vita della discarica da un lato e di potenziare i nostri impianti dall’altro, con l’intento di chiudere il cerchio dell’economia circolare e di essere indipendenti da impianti terzi nella gestione e nel trattamento dei rifiuti, dalla loro raccolta al loro avvio a recupero.

Ringraziamo i Soci perché in appena quattro mesi di attività del nuovo Cda è arrivato l’accordo su un bilancio votato all’unanimità, grazie anche alla fase di ascolto inaugurata sin dal nostro insediamento e che intendiamo proseguire per il futuro”.

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