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E’ la Società delle Terme S.p.A. di Caramanico Terme (PE) l’oggetto dell’interpellanza presentata dal Vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari che interroga la maggioranza sulla sorte della struttura termale che comprende circa 200 dipendenti e che rappresenta il principale indotto turistico del territorio montano dell’alta Val Pescara (San Valentino, Caramanico e Sant’Eufemia).

“Il centrodestra – afferma Pettinari – come al solito si è impegnato con grandi slogan e soluzioni sulla stampa, ma alla conta dei fatti, a un anno dai primi incontri sul tema e a pochi mesi dalla riapertura della stagione turistica, i dipendenti delle terme e gli albergatori di Caramanico non sanno che cosa accadrà domani. Dove sono finite le linee guida per tutelare questa importante struttura del pescarese? Dove sono finite le promesse di impegnarsi a tutela di un’intera comunità che sul turismo termale ha basato la propria vita? Non è dato sapere! Eppure – specifica Pettinari – fin dai primi giorni della pandemia gli organi di stampa hanno riportato di numerosi incontri alla presenza del Presidente della Giunta, Marco Marsilio, all’allora Assessore Mauro Febbo, e al presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, in cui sarebbero state presentate ‘Le linee guida del piano di ristrutturazione e di rilancio dell’impianto termale’. Inoltre, a queste linee guida, sarebbe dovuto seguire un tavolo permanente per vigilare e sostenere il nuovo piano di sviluppo di rilancio delle Terme di Caramanico e il futuro di tutti i lavoratori della struttura.

Ma di questi provvedimenti non si ha traccia, in barba a tutti gli interventi che, a seguito dei DPCM, la Società che gestisce le Terme di Caramanico ha assicurato di aver messo in atto per il contenimento del Covid 19, e grazie ai quale si è data la possibilità di ripristinare il termalismo nel centro dell’alta Val Pescara. A sentire l’amministrazione del comune di Caramanico, infatti, anche grazie a questi interventi tutto doveva riaprire a norma di legge nell’aprile del 2020, tanto che avevano pronosticato la riapertura del Centro Termale all’indomani della pubblicazione del Protocollo governativo sulla misure di sicurezza. Alla luce di tutto questo, il rappresentante degli albergatori di Caramanico, sempre nell’aprile 2020, ha comunicato l’adozione di tutte le misure di sicurezza da parte delle strutture ricettive: parliamo di una ventina fra alberghi e pensioni, oltre a numerosi B&B e affittacamere, che hanno attivato tutte le indicazioni anti-contagio previste dal ministero auspicando l’arrivo dei turisti nel comprensorio pescarese che, fra Terme, strutture alberghiere ed esercizi commerciali avrebbe assicurato lavoro a diverse centinaia di persone per tutta l’estate. Ma siamo pur sempre una regione governata dal centrodestra e tutti questi buoni propositi sono caduti come un castello di carta creando enormi danni alla comunità. A oggi, infatti, non si conoscono le soluzioni adottate dalla Giunta Regionale che consentono la riapertura delle Terme di Caramanico permettendo, ai circa 200 lavoratori, diretti e stagionali, e a tutto l’indotto di poter tornare a svolgere il loro lavoro. Una situazione inaccettabile che pone in evidenza ancora l’enorme dissonanza tra gli annunci di Lega, Fratelli D’Italia e Forza Italia e la realtà dei fatti che la loro politica propagandistica e approssimativa riesce a concretizzare.

Ora basta, nella mia interpellanza pongo domande chiare al Presidente Marsilio e agli assessori Verì e D’Amario e mi aspetto risposte altrettanto chiare e dirette. Vogliamo sapere se:

1)La Giunta Regionale ha approvato “le linee guida” del piano di ristrutturazione e di rilancio dell’impianto termale”, finalizzate al rilancio dell’intera struttura e il conseguente riassorbimento delle maestranze;

2) E’ stato istituito il tavolo permanente il cui obiettivo è quello di

vigilare e sostenere, sia il nuovo piano di sviluppo, sia il futuro di tutti i lavoratori;

3) Qualora il tavolo permanente sia stato istituito, lo stesso abbia effettuato le attività di controllo e vigilanza su tutte le azioni intraprese dalla Giunta Regionale per il rilancio della struttura Termale e il riassorbimento dei lavoratori:

4) Quali atti si intendono porre in essere nei confronti di una realtà che ha rappresentato per anni un fiore all’occhiello nella nostra regione, sia in termini di servizi offerti, sia in termini di occupazione;

5) Siano stati adottati atti che hanno reso attuativi i contratti con la Regione Abruzzo inerenti non solo alla riabilitazione termale, ma anche al contratto di prestazioni termali e alle prestazioni riabilitative in ambiente termale, così come è chiaramente emerso nel Tavolo del 03 aprile 2019, tenutosi presso il MISE per la trattazione della crisi della Società Terme S.p.A.;

6) Auspicando un rallentamento della diffusione del virus anche grazie alle vaccinazioni, in vista della prossima imminente stagione turistica, quale sarà la sorte dei lavoratori, diretti e stagionali, (circa 200) che dipendono dalla riapertura delle Terme e dalla riapertura delle strutture alberghiere e degli esercizi commerciali, una ventina fra alberghi e pensioni, oltre a numerosi B&B e affittacamere, che danno lavoro a diverse altre centinaia di persone, nel periodo estivo” conclude.

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