SULMONA -Si ritrovò costretta ad abbandonare il comune domicilio dopo le ripetute aggressioni fisiche subite, a suo dire, perchè l’uomo faceva frequentemente abuso di bevande alcoliche. Un escalation di violenza che spinse la stessa Procura a chiedere e ottenere dal Gip del Tribunale di Sulmona l’allontanamento dalla casa familiare. Ma ieri, per la terza volta, una giovane straniera domiciliata in città non si è presentata nell’aula del primo piano del Palazzo di Giustizia tant’è che il giudice monocratico, Francesca Pinacchio, ha disposto l’accompagnamento coatto per la prossima udienza del 24 giugno. Un’assenza reiterata che non capita spesso come riferiscono gli addetti ai lavori. Quella violenza domestica deve aver scosso particolarmente la vittima che avrebbe deciso di lasciarsi tutto alle spalle e non riaprire più quel capitolo nero. Ma a giugno sarà accompagnata davanti al giudice per ricostruire la vicenda. Stando al quadro delle accuse, i fatti sarebbero avvenuti dal 2014 al 2016. Due anni caratterizzati da continue violenze stando alla querela che la donna depositò nella stazione dei Carabinieri di Sulmona. L’imputato, V.M.N. romeno di 41 anni, avrebbe in più occasioni maltrattato la compagna convivente sottoponendola a violenze fisiche reiterate. Nel gennaio 2016 l’avrebbe colpita con uno schiaffo al volto, determinandone la caduta a terra con la conseguente perdita di coscienza. Il 27 giugno 2016 avrebbe afferrato il suo braccio sinistro e, torcendolo con violenza, le cagionava volontariamente delle lesioni personali da cui derivava una malattia giudicata guaribile in quindici giorni, come accertò il referto del pronto soccorso del locale nosocomio, nel quale la vittima si recò provando anche vergogna nel riferire ai sanitari quanto accaduto. L’uomo è finito quindi sotto processo per maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate. Tutte accuse da riscontrare. e provare. Per questo il Tribunale vuole sentire la persona offesa che, finora, non è comparsa in udienza seppur convocata.
Andrea D’Aurelio