SULMONA – La storia è di quelle che fa accapponare la pelle, ovvero di una persecuzione fatta di appostamenti, telefonate, registrazioni, minacce anche gravi fino al taglio delle gomme dell’auto della sua ex. Ma questa mattina il 44 enne romeno, indagato per atti persecutori, non ha avuto nulla da dire al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona, Marta Sarnelli. Il compagno-padrone, difeso dall’avvocato del foro di Sulmona Alessandro Margiotta, si è avvalso della facoltà di non rispondere. La richiesta che è pervenuta sul tavolo delle giudice è quella di rivedere il provvedimento del divieto di avvicinamento, in relazione ai luoghi di lavoro della vittima che, secondo Margiotta, devono essere determinati. L’ordinanza prevede in effetti il divieto di avvicinamento a meno di 500 metri ai luoghi abitualmente frequentati dalla vittima, ovvero l’abitazione sulmonese e le tre sedi lavorative. In caso di incontro occasione il 44 enne dovrà mantenere una determinata distanza, ovvero 200 metri, con divieto di contattarla in alcun modo anche per telefono, via internet e attraverso i social. Stando al castello accusatorio l’uomo avrebbe minacciato e molestato la sua ex convivente, sua connazionale, con una serie di condotte, anche con il taglio delle gomme della sua autovettura, con ingressi frequenti nel luogo di lavoro, con minacce di morte del tipo “ti faccio sparire con tutte le tue scarpeâ€, con appostamenti e registrazioni delle relative immagini, oltre a continue telefonate anche notturne. Oggi il silenzio davanti al Gip che si è riservato di valutare l’istanza dell’avvocato Margiotta. Appare scontata la conferma della misura cautelare, alla luce del quadro probatorio che resta solido.
Andrea D’Aurelio