SULMONA – Con la solita tecnica hanno raggirato un’anziana, sottraendole una somma che ammonta all’incirca a quattromila euro. Dopo qualche mese di tregua, tornano in azione i malviventi a Sulmona. Non pochi i casi segnalati a Onda Tg con tentativi di truffa e raggiro nei confronti delle persone anziane, molti dei quali andati in porto a discapito dei sulmonesi. L’ultimo episodio risale a qualche giorno fa. I malviventi- stando alle prime informazioni- si sarebbero spacciati per avvocati di un’agenzia di assicurazione e hanno bloccato l’utenza telefonica di un’anziana. Durante la conversazione i ladri hanno chiesto alla donna di consegnare quattro mila euro in contanti poiché uno dei suoi figli sarebbe rimasto coinvolto in un incidente stradale. La somma sarebbe servita per rimediare all’assicurazione scaduta dell’autovettura. E’ il solito copione che continua purtroppo a mietere vittime. L’anziana ha ritirato la liquidità in banca, consegnandola nelle mani dei finti avvocati. Un episodio simile si era verificato poco prima nello stesso condominio. A farne le spese è stata un’altra donna che però si è dimostrata più scaltra. Ha troncato immediatamente la conversazione, dal momento che il figlio stava andando a farle visita proprio in quell’istante. Nei mesi scorsi era partita una campagna di sensibilizzazione sul territorio condotta dai carabinieri della stazione di Sulmona che sono saliti addirittura sul pulpito delle Chiese cittadine per raccomandare, maggiormente alle persone anziane, di usare prudenza. Nel vademecum dei militari il consiglio era quello di utilizzare il telefono cellulare per chiamare il numero di emergenza 112 e non l’utenza fissa. I malviventi infatti sono capaci di “prendere possesso†del telefono di casa. Ne consegue che quando la vittima per segnalare la presunta truffa chiama il 112, parla in realtà con i suoi ladri. Basta contattare dunque i Carabinieri dal cellulare e, per i più coraggiosi, il consiglio è anche quello di “stare al gioco†per consentire ai militari di cogliere i truffatori in flagranza di reato.
Andrea D’Aurelio