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SULMONA – Sarà risarcita la donna che era caduta sul marciapiede dissestato, procurandosi una frattura all’orbita per la quale si rese necessario anche un intervento chirurgico all’ospedale San Salvatore dell’Aquila. Per quella vicenda che risale al 21 marzo 2017 il giudice del Tribunale di Sulmona, Daniele D’Ambrosio, ha accolto la domanda di risarcimento della sulmonese e ha condannato il Comune di Sulmona, che non si è costituito in giudizio restando contumace, a corrispondere la somma di 24.662 euro a titolo di risarcimento più le spese processuali che restano a carico dell’ente. Una sentenza chiara che oltre a certificare lo stato di degrado delle arterie cittadine, fa emergere anche la contumacia dell’ente che non si è mai presentato in Tribunale.“Non costituendosi in giudizio e restando contumace – si legge nella sentenza – l’Ente comunale non ha affatto dimostrato l’esimente del caso fortuito” e ancora “il Comune di Sulmona non ha provveduto diligentemente a curare, anche con una manutenzione ordinaria, la pavimentazione del marciapiede quel custode della strada”.  Quella caduta rovinosa ha causato alla donna un’invalidità dell’11 per cento dovuta alla frattura orbitomaxillo-malare zigomatica. Alla caduta hanno assistito due passanti e sullo stato del marciapiede sconnesso non c’è alcun dubbio: nessuna manutenzione e segnalazione di pericolo, come ha accertato il perito.

Andrea D’Aurelio

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