La giuria del Premio Nazionale di Cultura B. Croce di Pescasseroli ha reso noto le terne dei finalisti dell’edizione 2022 del Premio, la XVII.
Per la Narrativa concorreranno Michela Marzano – Stirpe e vergogna – Rizzoli; Fabio Stassi – Mastro Geppetto – Sellerio; Laura Imai Messina – Le vite nascoste dei colori – Einaudi.
Per la Saggistica i finalisti sono Emanuele Fiano – Il profumo di mio padre – Piemme; Raffaella Scarpa – Lo stile dell’abuso – Treccani; Michele Salvati/ Norberto Dilmore – Liberalismo inclusivo – Feltrinelli.
Per la Letteratura giornalistica una quaterna: Goffredo Buccini – il tempo delle mani pulite – Laterza; Giovanni Rinaldi – C’ero anch’io su quel treno – Solferino; Paolo Valentino – L’età di Merkel – Marsilio; Mirella Serri – Claretta l’hitleriana – Longanesi.
Le terne sono state comunicate nel corso di un evento, parte in presenza e parte in remoto, che si è svolto Mercoledi 2 Marzo presso l’Istituto Scolastico Aterno/Mathonè di Pescara. Tra presenti in sala e collegati sulla piattaforma della scuola e su Radio Parco di Pescasseroli all’evento hanno preso parte oltre 3000 giurati in rappresentanza delle 42 Giurie popolari che costituiscono la base costitutiva del Premio. 36 scuole ubicate in tutto l’Abruzzo, ma anche a Carpi, Macerata, Siena, Candela e Rionero in Vulture; due penitenziari (Sulmona e Pescara); tre università della terza età (Popoli, Sulmona e Lanciano); le Associazioni del Comune di Pescasseroli.
Le giurie avranno ora circa due mesi e mezzo di tempo per esaminare e giudicare le opere proposte. Il loro giudizio verrà comunicato nel corso dell’assemblea, si spera in presenza, che avrà luogo a Montesilvano venerdì 27 maggio. Poi la giuria presieduta da Dacia Maraini esaminerà le loro indicazioni e decreterà i vincitori dell’edizione 2022 che verranno premiati a Pescasseroli il 30 luglio.
Durante l’evento tenutosi a Pescara hanno preso la parola la preside dell’Istituto Aterno/Manthonè, Michela Terrigni; i sindaci di Pescara e Pescasseroli Carlo Masci e Luigi la Cesa; a nome della Giuria del Premio, Nicola Mattoscio.
E Dacia Maraini, presidente della Giuria, il cui intervento ha rappresentato il momento più atteso della mattinata con il ricordo di Pier Paolo Pasolini, a cento anni dalla nascita (5 marzo). La scrittrice Maraini fu grande amica del poeta e scrittore tragicamente scomparso nel 1975 e per l’occasione del centenario, ha dato alle stampe il volume “Caro Pierpaolo”, Neri Pozza editrice.
Al centro del suo intervento Pasolini persona, ma anche i suoi libri più noti (Ragazzi di vita e Una vita violenta), la sua produzione poetica (Le ceneri di Gramsci), la sua produzione cinematografica (Il vangelo secondo Matteo), e i suoi interventi giornalistici sempre stimolanti anche se a volte polemici.
A conclusione Dacia Maraini ha risposto alle domande dei ragazzi in presenza.