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SULMONA – Tamponi per i cantori e numeri eventualmente più contenuti. Il conto alla rovescia per la Pasqua sulmonese è già partito e c’è fermento in città per i riti della Settimana Santa che costituiscono l’identità della comunità sulmonese. Dopo due anni di “digiuno e astinenza” si cerca di mettere in piedi la macchina organizzativa non senza difficoltà per le incertezza legate alla fine dell’emergenza che non è così scontata alla luce delle ultime oscillazioni sulla curva dei contagi. Da Palazzo San Francesco fanno sapere che “si sta lavorando al massimo al fianco delle Confraternite per permettere il regolare svolgimento dei riti pasquali secondo tradizione”. Riflettori puntati sul coro dell’arcisodalizio trinitario, più esposto al rischio contagio per le distanze pressocchè nulle tra gli elementi e per i brani che saranno eseguiti durante il corteo. I cantori saranno verosimilmente sottoposti a tampone prima del corteo processionale anche se non si esclude qualche rinuncia dell’ultimo minuto. La conta arriverà il prossimo 19 marzo fermo restando che la decisione ultima spetta al Prefetto. Sul caso si era espresso nei giorni scorsi il vescovo diocesano che, va ricordato, non è l’ultima ruota del carro. Nel senso che il Prefetto, massima autorità provinciale, sicuramente si relaziona con l’autorità ecclesiastica. Un passaggio pressocchè semplice da comprendere. Ma non per tutti. (a.d’.a.)

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