SULMONA – Avrebbe dato sfogo alla sua libidine, masturbandosi sulle scale del condominio dove è situata la sua abitazione, anche davanti a una ragazzina. Ma era incapace di intendere e volere al momento dei fatti. Per un 32 enne di Sulmona, G.L.G., è arrivata oggi la sentenza di non luogo a procedere, pronunciata dal giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Sulmona, Marta Sarnelli. Per lui la Procura aveva chiesto il processo mentre il giudice, recependo l’istanza dell’avvocato difensore Alessandro Scelli, ha disposto una perizia psichiatrica, per accertare la capacità di intendere e volere del giovane al momento dei fatti che sarebbero avvenuti da gennaio ad aprile 2020. Per ben tre volte, secondo l’accusa, il giovane avrebbe posto in essere gli atti osceni. In un caso, particolare che gli è costato la contestazione dell’aggravante del reato, si sarebbe masturbato davanti a una ragazzina. Gli inquilini hanno quindi segnalato il caso alle forze dell’ordine e per il giovane si è aperto il procedimento a suo carico. Il perito incaricato, Paolo Pomero, ha accertato l’incapacità di intendere e volere del giovane al momento del fatto, legata essenzialmente ad una terapia sbagliata che all’epoca seguiva il giovane e che, dopo essere stata cambiata, ha notevolmente migliorato le sue capacità, oggi del tutto normali. Una diagnosi che scagiona il 32 enne dal reato a lui ascritto. Lo stesso è stato prosciolto con sentenza di non luogo a procedere. Andrea D’Aurelio