BUSSI SUL TIRINO – Per rendere visibile l’autovelox non basta il “classico” cartello ma occorre una segnalazione più chiara. A metterlo nero su bianco è il giudice di pace di Pescara che ha annullato altre sanzioni comminate negli ultimi anni agli automobilisti. Una lunga battaglia legale quella intrapresa dall’avvocato, Carlotta Ludovici, che finora ha portato ai risultati sperati. «In particolare il giudice, accogliendo, tra le altre, le motivazioni di illegittimità delle contravvenzioni elevate dalla polizia municipale del Comune di Bussi relative alla mancanza di visibilità dell’autovelox» spiega Ludovici «ha statuito in maniera perentoria che sia nelle ipotesi in cui vengano utilizzati cartelli fissi che in quella in cui vengano impiegati i cosiddetti dispositivi, la segnalazione della presenza della postazione di controllo, per essere visibile, deve avere il carattere della luminosità». Quindi, secondo il giudice di Pescara, l’obbligo di legge della preventiva segnalazione della presenza dell’autovelox, non può essere assolto con l’apposizione del cartello fisso recante la semplice dicitura “Controllo elettronico della velocità”, ma bisogna ricorrere «all’impiego di cartelli o dispositivi di segnalazione luminosi». Negli ultimi anni l’autovelox “killer” di Bussi ha “incastrato” decine e decine di automobilisti anche sulmonesi e peligni. Un pensionato residente in città incappò in contravvenzione per ben dieci volte. In compenso sono state moltissime, finora, le multe annullate.