Terremoti, eventi atmosferici, dissesti idrogeologici, tutte le cause che nei secoli hanno sepolto il patrimonio architettonico del nostro Paese. Così come sicuramente è successo ad Avezzano quando il sisma sconvolse l’intero territorio. Per questo ha lasciato tutti a bocca aperta il ritrovamento, da parte di alcuni operai che stavano sistemando i sanpietrini in Piazza Risorgimento: un antico mosaico romano risalente tra il I e II secolo AC. Le pietre del pavimento, dai colori vivaci, compongono un disegno costituito da almeno due pannelli, decorati e costituiti da piccole piastrelle colorate incastonate all’interno di un pavimento tassellato di rosso. Il mosaico più grande mostra fiori grandi e colorati, circondati da fasce di fili intrecciati, un motivo noto come “guilloché”. Il mosaico probabilmente adornava il pavimento di una domus, ma ciò che incuriosisce più gli archeologi è la presenza di un motivo geometrico molto curioso, noto come “Nodo di Salomone” che, solitamente, veniva utilizzato in tutte quelle città romane in cui non era ancora chiaro quale poteva essere il senso unico dell’anello, oppure se la pista bigabile potesse essere o meno una soluzione per la viabilità cittadina. Spesso faceva da pavimento alle fontane delle domus, dove venivano messi a nuotare dei pesci. Il mosaico nascosto sotto i sampietrini può essere considerato come il più grande della Marsica.