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SULMONA – Stop al turismo improvvisato lungo il centro storico della città di Sulmona ma per tavoli e salotti si chiuderà un occhio fino a settembre, fermo restando le procedure di autorizzazione da compiere. Da Palazzo San Francesco avviano l’operazione “turismo uniforme”, un processo che mira a modificare paradigmi e approcci culturali per intercettare la filiera del turismo post emergenza: estetica uniforme, un modello di commercio più attento alle esigenze dei turisti, un piano per il traffico da ripensare. Lo stop per gli “arredi fai da te” è quindi un passaggio obbligato, nel senso che si dovranno rispettare gli stereotipi contenuti nel regolamento comunale e non si potranno stravolgere i connotati delle mura antiche della città. “Non ci sarà un pugno duro in questa fase né daremo impulso alla Polizia Locale di procedere con le contravvenzioni. Ma è necessario cambiare il volto del centro storico vista la cessazione dell’emergenza”- spiega l’assessore comunale, Attilio D’Andrea che in questi giorni ha dato avvio al “restyling” del turismo e ha fatto sostituite i manifesti collocati nei pressi del parcheggio coperto di Santa Chiara. Una sorta di operazione decoro che tende a riallineare tutti gli elementi caratteristici della città agli occhi dei turisti e del turismo che non è più legato solo ai grandi eventi. Per i tavoli all’aperto ci sarà una tolleranza verosimilmente fino a settembre, vista la stagione estiva non proprio lontana. Diverso il discorso per il pagamento della quota Tosap che il comune sta valutando se alleggerire o meno. “Cambiare approccio culturale è un passaggio arduo ma si deve pur cominciare. Per questo è necessario ripartire dalle piccole cose, dalle insegne e dalla disposizione dei tavoli, fino agli orari per creare un nuovo modello di centro storico e di città. Se mai si comincia mai si cambia”- aggiunge D’Andrea che conclude: “bisogna tornare al rispetto delle regole , e modificare le criticità se necessario, ma per un dare a questa città il lustro che merita, un’occasione per tutti, per il rilancio economico, per la qualità della vita e a medio lungo termine anche per far risalire il numero dei residenti. Bisogna recuperare il terreno perso e prendere esempio dalle eccellenze che vediamo nella altre città. Sulmona non ha nulla da invidiare a nessuno bisogna soltanto crederci e avere tutti una visione ambiziosa per la nostra città. Ci sarà tolleranza , ma tutti devono fare le procedure di autorizzazioni necessarie”.

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