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SULMONA – Non si ferma la catena dei contagi a tre cifre per il territorio peligno-sangrino che continua a fare i conti con il virus post emergenza e con gli effetti della Pasqua. Dai 121 casi di ieri si è passati ai 114 di oggi, con Sulmona in prima linea vista la densità e la maggiore concentrazione delle presenze e dei flussi turistici. Non scherza il capoluogo sangrino visto il movimento che, anche da quelle parti, genera la Pasqua. Un lieve calo dei contagi quasi impercettibile, che non basta per abbassare la guardia. La Pasqua presenta il conto al 25 aprile dal momento che si è arrivati a quasi una settimana esatta da rimpatriate e festeggiamenti e la quasi totalità delle positività scoperte negli ultimi giorni fanno riferimento ai test antigenici, ovvero agli scrupoli post Pasqua. Con la giornata odierna, inoltre, il Centro Abruzzo cala il tris dei contagi in tripla cifra. Un cumulo di bollettini tutt’altro che rosei ma in linea con le previsioni. Gli unici “referti soft” sono da ricondurre alle giornate di Pasquetta e al martedì dopo Pasqua, proprio per l’esiguo numero di tamponi svolti nei giorni di festa. I nuovi casi risultano così distribuiti: Sulmona 38, Castel di Sangro 19, Pratola Peligna 7, Pettorano sul Gizio 5, Pescocostanzo 5, Introdacqua 5, Bugnara 4, Villetta Barrea 3, Scanno 3, Castelvecchio Subequo 3, Vittorito 2, Roccaraso 2, Raiano 2, Pescasseroli 2, Pacentro 2, Campo di Giove 2, Barrea 2, Roccacasale 1, Goriano Sicoli 1, Gagliano Aterno 1, Corfinio 1, Cocullo 1, Castel di Ieri 1, Ateleta1 Alfedena 1. Complessivamente sono 1370 gli attualmente positivi sul territorio anche se il dato delle guarigioni sarà aggiornato nei prossimi giorni, verosimilmente tra martedì e mercoledì. Stabili e contenute le ospedalizzazioni con i 14 attualmente degenti, tutti in area medica, segno che il Covid non fa più paura come un tempo vista la sintomatologia leggera del virus post emergenza. Questo ovviamente non deve portare a mollare la presa, soprattutto in vista della stagione estiva che potrebbe ridurre al minimo tutti i contagi per l’auspicata e definitiva boccata d’ossigeno.

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