Calvisi e Albano di Fratelli d’Italia hanno partecipato stamani, assieme ai sindaci abruzzesi, alla mobilitazione contro il caro pedaggi e a favore di maggiore manutenzione stradale di AdP. “L’aumento dei pedaggi, che entrerà in vigore il 1° luglio, porterà un rincaro del 34%. Inoltre, il piano tariffario attualmente in vigore prevede un aumento annuo pari al 16%, che arriverà a +375% nel 2030. La A-24 e la A-25 sono le uniche due autostrade che collegano il mar Adriatico con il Tirreno e permettono di connettere le aree interne dell’Appennino Centrale con la Capitale. Vengono percorse da milioni di automobilisti per motivi di lavoro e turismo, ma anche per salute”, spiegano.
“A fronte di continui aumenti – in 14 anni il rincaro delle tariffe è stato del 187 % – non segue altrettanta manutenzione da parte del gestore. Fratelli d’Italia ha più volte sollecitato il Ministero dei Trasporti attraverso atti parlamentari e lettere firmate dal Presidente Giorgia Meloni, senza mai ricevere risposta. Così come ha domandato l’on. Francesco Lollobrigida, capogruppo alla Camera dei deputati, Fratelli d’Italia chiede una informativa urgente del ministro Giovannini su questo tema. Se il Ministro non è in grado di risolvere questo problema, che lasci il suo incarico”, concludono.
Anche Mauro Rotelli, deputato di Fratelli d’Italia manifesta pieno sostegno: “Stamattina mi sono recato ai caselli di Pescina e Aielli Celano, in Abruzzo, per manifestare personalmente il mio appoggio alla protesta pacifica, organizzata nei maggiori caselli delle due autostrade, per sensibilizzare il governo sulle gravi ricadute che gli aumenti portano nelle aree interessate. Gli incrementi, in alcuni casi fino al 400%, incidono pesantemente sulle economie dei tantissimi pendolari che, ogni giorno, utilizzano le due arterie autostradali per raggiungere la capitale: in 14 anni il rincaro della tariffa è stato del 187 %. Si tratta di rincari insostenibili che rischiano di avere gravissime conseguenze sia a livello economico ma anche territoriale. Il Governo intervenga rapidamente per far fronte a questa situazione entro fine giugno: con gli ulteriori aumenti previsti per il 1° luglio un pendolare potrebbe spendere 700-800 euro in più all’anno. Contro lo spettro di questa cifra esorbitante è necessario adottare provvedimenti urgenti”.