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SULMONA – Non più eventi di natura episodica. I furti delle marmitte d’auto stanno prendendo quota anche in città, tanto da configurare un fenomeno che le forze dell’ordine ora vogliono controllare con più attenzione dopo il quarto caso segnalato nel giro di una settimana. L’ultimo colpo è stato posto in essere nella notte tra sabato e domenica, nel “quartiere degli incendi” di via Avezzano, che torna a balzare alle cronache. Le telecamere assegnate devono ancora essere messe in funzione. Per questo i ladri di marmitte hanno trovato terreno fertile, prendendo di mira una Punto vecchio modello, come del resto avevano fatto nei giorni scorsi in piazza Tenente Iacovone e piazza Morandi. A fare l’amara scoperta ieri mattina è stato il proprietario dell’autovettura che ha allertato il centralino del 113 denunciando il caso. Nelle prossime ore la Polizia Scientifica effettuerà un sopralluogo sul posto. Dalle segnalazioni pervenute in Commissariato e nella caserma dei Carabinieri, sembrerebbe che le auto più esposte alla nuova frontiera dei furti siano proprio le Punto vecchio modello. La marmitta, quella della prima serie, vale fino a 400 euro. E per rubarla ci vuole un attimo: basta segare o spezzare i tubi, nella peggiore delle ipotesi ribaltare l’automobile. Questione di pochi minuti, ma con guadagni di tutto rispetto. Dai catalizzatori possono essere estratti diversi materiali preziosi come rame, zinco, rodio, platino e palladio, oltre naturalmente a ferro, acciaio, bronzo ed alluminio. Le quotazioni restituiscono la risposta all’escalation di furti: un grammo di rodio vale 800 euro, uno di palladio circa 82 euro alla quotazione attuale. Non uno scherzo insomma. Il fenomeno nazionale è esploso anche in città dove non si registra un allarme vero e proprio ma sicuramente uno stato di allerta.

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