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Proseguono le indagini sull’agguato di Pescara nel quale ha perso la vita Walter Albi ucciso da arma da fuoco, mentre resta grave Luca Cavallito, colpito da almeno quattro colpi, due dei quali sparati a distanza ravvicinata, al volto, al torace, all’addome e fra il collo e la spalla. Quest’ultimo è tuttora piantonato a vista in ospedale poiché un uomo con accento napoletano e con tatuaggi sul corpo si è presentato in ospedale per chiedere informazioni sulle condizioni di salute di Cavallito. Per questo si teme che il killer possa tornare per finire il lavoro. Importante ai fini dell’indagine potrebbe essere un terzo cellulare di una delle due vittime, che il killer non ha portato via a differenza dei due che erano sul tavolino del bar. Si sta abbandonando la pista della droga per quella economica, dei business presenti e in progetto dei due. L’unica certezza è che a sparare è stato un killer professionista assoldato dalla criminalità organizzata pugliese. Sembrerebbe che uno dei due destinatari dell’esecuzione, fosse incappato in un giro di riciclaggio di denaro sporco dela Sacra Corona Unita. E’ nei loro affari e nel loro passato che gli inquirenti per capire se e al soldo di chi avessero lavorato, consapevoli o a loro insaputa. Nella zona infatti è noto che le mafie, soprattutto quella pugliese e quella calabrese, stiano da tempo investendo il loro denaro sporco. A loro insaputa Walter Albi o il ferito Luca Cavallito potrebbero aver avuto per le mani un affare che credevano pulito e invece non lo era. E’ molto probabile che una partita enorme di denaro sia passata per le mani delle vittime e che la leggerezza e le tempistiche con cui avrebbero tardato nell’investire quei soldi sia alla base dell’esecuzione. Nessuna denuncia da parte di Albi e Cavallotti su minacce o intimidazioni subite. Potrebbe essere anche la ‘ndrangheta”, dicono gli addetti ai lavori, ma che la zona grigia di imprenditori, professionisti, notabili, si stia prestando negli ultimi due anni a investimenti di personaggi noti del foggiano e della criminalità organizzata pugliese è cosa nota per chi si occupa di monitorare e di raccogliere prove contro business illegali e riciclaggio. Le due vittime dell’agguato stavano aspettando qualcuno, lo si capisce dal video che ha immortalato il momento dell’agguato: i due erano seduti a un tavolino per 4 persone.

 

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