L’Abruzzo sorpassa tutte le regioni e diventa il primo produttore in Italia di patate. nel territorio abruzzese ed in particolare nella fertile piana del Fucino, nella Marsica in provincia dell’Aquila, si producono oltre 2,2 milioni di quintali ottenuti su circa 4.000 ettari: le aziende produttrici sono tutte diretto coltivatrici ed estremamente meccanizzate, il cui numero supera le 1.500 unità.
Ad annunciarlo è il vicepresidente della Giunta regionale con delega all’Agricoltura Emanuele Imprudente: “Si tratta di un risultato straordinario che evidenzia il buon lavoro e la sinergia di tutti i soggetti in campo e dimostra che anche i fondi destinati alle aziende stanno dando i loro frutti. Non dobbiamo però fermarci ma continuare a lavorare per migliorare ancora. La realtà è benaugurante: nel settore agricolo pataticolo, gli operatori in Abruzzo ed in particolare nel Fucino, l’”Orto d’Italia”, stanno rispondendo in maniera diretta al mercato, spostando di fatto il piano del confronto sul rapporto produttore – istituzione. La scelta e l’indirizzo della valorizzazione del prodotto patata con il riconoscimento dell’IGP Patata del Fucino hanno posto le basi per evidenziare e porre maggior enfasi sui prodotti tipici e tradizionali, in altre parole su quelle produzioni conosciute da moltissimi anni ed associate a legami culturali ed a tradizioni dei territori di cui sono originari”.
La stagione 2022-2023 è iniziata con ottime prospettive sia per la qualità dei tuberi che in termini di produzione che non ha risentito delle condizioni meteo. Continuando con l’analisi sui dati reali elaborati dal Consorzio di Tutela IGP Patata del Fucino emerge come la differenza dei dati sulla produzione si accentua per quanto riguarda la Provincia di L’Aquila ed in particolare nella zona vocata alla pataticoltura, il Fucino. Produzioni di qualità che si coniugano con tecniche sostenibili, ad esempio la rotazione quadriennale nella coltivazione e la riduzione drastica dell’utilizzo di prodotti chimici (in quanto non si hanno infestazione di elateridi e/o di nematodi). Inoltre, il processo di conservazione viene svolto senza prodotti chimici (anti-germoglianti), con nuove tecniche (utilizzando etilene, olio di menta, ecc…), aggiungendo alla qualificazione del prodotto conservato un ulteriore parametro distintivo non marginale.