banner
banner
banner
banner
banner
banner
banner
banner
banner
banner

Appena dodici anni di reclusione a fronte dei 151 richiesti. Solo cinque condanne e 25 assoluzioni. Dopo oltre sei anni dalla tragedia, 1.318 giorni dalla prima udienza del 16 luglio 2019, ben 15 rinvii e le aule separate in piena emergenza Covid, oggi arriva la sentenza di primo grado al processo per la valanga sull’Hotel Rigopiano. Maxi risarcimento e pagamento delle spese processuali ma le condanne richieste erano ben più alte. Assolto anche l’ex comandante di polizia locale di Sulmona nonché ex sindaco di Farindola, Massimiliano Giancaterino. Il pomeriggio del 18 gennaio del 2017 migliaia di metri cubi di neve spazzarono via tutto, la struttura, ma soprattutto 29 vite umane. Subito dopo aver fatto l’appello e preso atto della rinuncia ad alcune contro repliche, il giudice Gianluca Sarandrea si è ritirato in Camera di Consiglio per stabilire la sentenza che sarà annunciata tra le 16.30 e le 17. Alla sbarra esponenti politici, funzionari, dirigenti prefettizi e i gestori dell’Hotel, per ipotesi di reato che vanno dal disastro colposo, omicidio plurimo colposo, lesioni plurime colpose, falso ed anche depistaggio ed abuso edilizio. Il Procuratore Giuseppe Bellelli nella sua requisitoria aveva auspicato “una sentenza che in nome della Costituzione e del Popolo Italiano affermi il modello di Amministratore Pubblico che aveva il dovere di prevedere il peggio ed evitare la tragedia”. In aula la maglia con il volto delle vittime. Come se fossero presenti hanno detto i familiari che hanno atteso il dispositivo per un’intera giornata. “La Sentenza provoca dolore e sorpresa, e non possiamo non comprendere i sentimenti dei familiari delle vittime e dei superstiti. Nello stesso tempo, abbiamo il dovere come rappresentanti delle Istituzioni di rispettare la sentenza e di prendere atto della decisione del Giudice. Naturalmente, per esprimere un giudizio più completo e valutare le eventuali ulteriori azioni che la Regione potrà e dovrà intraprendere, dobbiamo attendere la pubblicazione delle motivazioni, che leggeremo e studieremo con la necessaria attenzione”- commenta il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio. Al termine della lettura del dispositivo esplode la rabbia dei familiari. Momenti di tensione con le forze dell’ordine impegnate a riportare la calma.

Lascia un commento