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La Marelli avvia l’esodo per i lavoratori che vogliono lasciare il sito e per lo stabilimento di Sulmona conferma una saturazione del 55%. La crisi dell’automotive continua, dunque, a preoccupare l’Abruzzo. L’andamento altalenante della Sevel di Atessa condiziona anche la fabbrica di Sulmona dove oltre 400 dei 650 dipendenti sono in contratto di solidarietà. La capacità produttiva è al 55% e per questo si continueranno a utilizzare gli ammortizzatori sociali fino a fine anno. Secondo le organizzazioni sindacali questo è il dato che preoccupa di più e per il quale presto bisognerà aprire un confronto. A livello nazionale la Marelli ha chiesto un’ulteriore riduzione di personale di 400 unità, di cui 310 impiegati e 90 operai indiretti. Sugli esuberi è stato raggiunto un accordo con Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr che esclude i licenziamenti e prevede per le persone vicine alla pensione per due anni il 90% della retribuzione insieme alla Naspi e gli altri due anni l’80% della retribuzione più l’equivalente dei contributi da versare. Per chi non raggiunge la pensione, l’incentivo sarà da 35 a 39 anni (12 mensilità), tra 40 e 49 anni (24 mensilità), tra 50 e 54 anni (30 mensilità) e da 55 in su (36 mensilità). A queste cifre si aggiungono, per chi esce entro il 31 maggio, 20mila euro fino a 49 anni e 30mila euro da 50 anni in su.

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