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PRATOLA PELIGNA – Via la cooperativa dal centro psichiatrico di Pratola Peligna. Nonostante la carenza di personale giunta ai massimi storici e l’evidente difficoltà da parte dell’azienda di reperire medici in ospedale e sul territorio, come è avvenuto nel caso dei pediatri, la Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila ha deciso “di internalizzare l’attività di assistenza riabilitativa ai pazienti in carico alle strutture psichiatriche dell’azienda nell’ottica del più ampio processo di riorganizzazione del governo aziendale”. E’ stata la Direzione generale della Asl a scriverlo a caratteri cubitali in una determina apparsa in questi giorni sul sito istituzionale. Con il provvedimento si precisa che è in corso l’internalizzazione del servizio e viene dato il placet per indire avviso di mobilità esterna regionale ed interregionale per la copertura, a tempo indeterminato, di posti di tecnico dell’educazione e riabilitazione psichiatrica e tecnico della neuro psicomotricità dell’età evolutiva. Contestualmente si procede ad indire avviso pubblico per l’assunzione di dirigenti psicologici psicoterapeuti. Nelle more della procedura in atto viene accordata una proroga fino al prossimo 30 giugno alla cooperativa Lavoriamo Insieme che gestisce attualmente il centro pratolano. Lì operano quindici figure professionali che rischiano di ritrovarsi in mezzo alla strada nei prossimi mesi. “Ci hanno garantito il riassorbimento delle unità ma non sarà possibile farlo per tutti. Non riusciamo a capire la ratio di questa scelta aziendale”- spiega la cooperativa preoccupata per la sorte di ben 88 dipendenti dislocati sulle varie strutture della provincia dell’Aquila. Una decisione che preoccupa e non poco anche per la continuità delle terapie e dei percorsi avviati con i pazienti psichiatrici, tenendo conto che la Asl ha fatto pure ricorso alla mobilità. In un momento non facile per la sanità territoriale con la carenza di personale che surclassa i servizi e crea, come ammesso dall’azienda, evidenti difficoltà a reperire medici sul territorio, sfugge anche ai meno attenti l’esigenze di internalizzazione un servizio che funziona.

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