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In Consiglio entra Gianluca Petrella, il secondo dei non eletti. Il consigliere comunale ed ex candidato sindaco , Andrea Gerosolimo, ha rassegnato nel pomeriggio le dimissioni da componente dell’assise per aprire il grande cantiere civico. Una decisione presa e condivisa con Massimo Di Paolo, il garante della coalizione civica in campagna elettorale che ha a sua volta rinunciato ad entrare in Consiglio come primo dei non eletti. Lo scranno sarà quindi occupato da Gianluca Petrella. Di seguito la nota: “Care amiche e cari amici, dopo quasi due anni dalle elezioni amministrative ho deciso di rimettere il mio mandato da consigliere comunale. 
La decisione è frutto di una profonda riflessione di natura professionale e politica. In merito alla prima ho avuto, negli ultimi mesi, delle importanti opportunità di crescita professionale a cui ho deciso di non rinunciare, dedicando inevitabilmente più tempo alla mia attività lavorativa. Riguardo poi alla riflessione politica, non posso e non voglio nascondere il fatto che è cresciuto in me il desiderio di tornare a dedicarmi ai problemi dell’Abruzzo e quindi nei prossimi mesi sarò impegnato alla costruzione di un progetto politico regionale con il coinvolgimento degli amici con cui da sempre condivido idee e percorsi. Alla luce di queste riflessioni ho avviato con il Dott. Massimo Di Paolo (primo dei non eletti della coalizione) un confronto sulla situazione politica del momento e su quelle che possono eventualmente essere le iniziative da intraprendere. In tal senso abbiamo deciso, insieme, di dare il via alla costruzione di un grande cantiere “civico” che possa essere protagonista del dibattito pubblico locale e regionale. Entrambi abbiamo condiviso anche l’importanza di far vivere l’esperienza di consigliere comunale a Gianluca Petrella, che fino ad ora si è ben distinto nella sua attività sindacale, affinché per il futuro le frazioni possano avere un punto di riferimento stabile ed autorevole. Sono certo che, insieme a Franco Di Rocco, rappresenterà una risorsa per questo territorio.
Sento, tuttavia, il dovere di svolgere alcune brevi considerazioni. 
Le elezioni amministrative del 3/4 ottobre 2021 hanno segnato, come ovvio, un momento molto importante per questo territorio. La coalizione di centro sinistra ha nettamente vinto le elezioni ed cittadini di Sulmona hanno scelto Gianfranco Di Piero come sindaco. Questa amministrazione ha avuto un mandato molto forte allorquando tra il primo ed il secondo turno, nonostante il mio appello rivolto al candidato Sindaco rimasto escluso, buona parte dei candidati delle liste di centro destra ha deciso di sostenere pubblicamente l’attuale amministrazione. Gli innumerevoli appelli al voto, da parte di candidati di centro destra, in favore di Gianfranco Di Piero, furono la riprova di una vera e propria intesa tra gruppi di sinistra e gruppi di destra (definita da loro stessi “diagonale”), intesa finalizzata, più che a far vincere qualcuno, a far evidentemente perdere il sottoscritto. 
Da allora sono trascorsi quasi due anni e tutto è fermo, ma coloro che si battevano per una sanità migliore (partendo dal punto nascite), per il nostro tribunale o per la centrale SNAM si sono improvvisamente dileguati, quasi che i problemi fossero risolti con la mia sconfitta. 
Non c’è più traccia degli importanti finanziamenti ottenuti qualche anno fa. Che fine hanno fatto i 12 milioni di euro indirizzati alla Abbazia di Santo Spirito al Morrone (2 fortunatamente spesi dalla passata amministrazione)  oppure i 400 mila euro del Tribunale di Sulmona ottenuti con la programmazione PO FSE 14/20?
Avevamo promesso, dopo la sconfitta, che avremmo lasciato lavorare in pace questa amministrazione e lo abbiamo fatto, ma dopo lo spettacolo indegno delle ultime settimane credo che sia giusto e opportuno che gli artefici di quella vittoria spieghino come hanno potuto avventurarsi nella costruzione di un edificio senza alcun progetto e senza fondamenta. Spero che quelle stesse persone la smettano di avvelenare i pozzi della Città, assumendosi la responsabilità del fallimento di questa amministrazione. Dovrebbero dapprima chiedere scusa ai cittadini e, poi, se non ci sono più le condizioni, ne prendano atto e si dimettano.  Tante sono le cose che vorrei e potrei dire al riguardo, ma non intendo farlo ora poiché il tempo, per antonomasia galantuomo, è giudice supremo di ogni nostra scelta o comportamento. Tra qualche tempo, non molto lontano, ne parleremo con la serenità e con il sorriso che ci hanno sempre contraddistinto, continuando a nutrire questa straordinaria passione per la politica ma tenendo a mente un grande insegnamento di Mino Martinazzoli secondo cui la “la politica è importante, ma ancora più importante è la vita”. (Aggiornamento 12.04 del 12 giugno Massimo Di Paolo ha formalizzato in mattinata la rinuncia allo scranno di Palazzo San Francesco)

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