Succede a L’Aquila che dopo un tentativo di stupro in centro storico il segretario cittadino di Forza Italia chieda conto al sindaco su sicurezza e vivibilità, suggerendo azioni chiare e risolutive. Succede a L’Aquila che le due capogruppo di Forza Italia e L’Aquila Futura annuncino a mezzo stampa un ordine del giorno urgente sulla sicurezza, atto che hanno la facoltà di presentare il giorno stesso della seduta di Consiglio. Le due capogruppo non accusano il primo cittadino, sono anzi certe del fatto che saprà farsi portatore delle loro istanze. Succede a L’Aquila che il giorno del Consiglio arriva, ma che per prima prenda la parola la consigliera di Fratelli d’Italia, Katia Persichetti. La consigliera, rivolgendosi incredibilmente all’opposizione, come quando si parla a nuora perché suocera intenda, nega che in città ci sia un problema di sicurezza da affrontare, soprattutto perché sostiene che le donne di Fratelli d’Italia abbiano già lavorato su un documento corposo e risolutivo. Magicamente l’ordine del giorno di Forza Italia e L’Aquila Futura sparisce e, in aula, la questione si chiude e con essa la resa dei conti tra Fratelli d’Italia e resto della maggioranza. Fuori, però, nella città vera, mancano 46 agenti di polizia municipale, una cifra ragguardevole soprattutto se si pensa che nel 2023 sono previste solo sei assunzioni, ancor di meno ce ne saranno per gli anni successivi oltre l’inspiegabile rifiuto di ricorrere almeno alle figure stagionali e senza tralasciare che manca ancora la figura del Comandante della Polizia Municipale. Fuori, nella città vera, manca l’illuminazione su parecchie strade, ma non si programma una loro ricognizione né quindi si programmano degli interventi temporanei, in attesa di risolvere quei problemi, solo interni alla maggioranza, sul project financing per l’illuminazione pubblica. Fuori, nella città vera, si leggono titoli roboanti sulla videosorveglianza in arrivo da circa sei anni, ma non si vede un atto concreto a supporto nonostante ci siano ben 8 milioni a disposizione
