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PRATOLA PELIGNA – Scocca l’ora dell’interrogatorio di garanzia per 10 dei 19 poliziotti indagati nella maxi inchiesta, condotta dalla Procura della Repubblica di Sulmona, per le ipotesi di reato di falso, truffa ai danni dello Stato, interruzione di pubblico servizio, omissione di atti d’ufficio, omissione di soccorso, peculato e furto. Un lungo elenco di accuse, contenute in quasi mille pagine, che nella mattinata di oggi saranno passate al setaccio dal giudice per le indagini preliminari, Alessandra De Marco, chiamata a pronunciarsi sulla richiesta di misura cautelare interdittiva presentata dal Sostituto Procuratore, Stefano Iafolla. La Procura per i dieci, sindaco di un piccolo comune compreso, chiede ritiro del tesserino e sospensione per un anno. Gli indagati dal canto tengono le bocche cucite almeno fino alle 9 quando il giudice darà il via agli interrogatori. Avranno mezz’ora ciascuno per difendersi e, da quanto si apprende, sono pronti a chiarire le singole circostanze e a rispondere alle domande del magistrato. Secondo le difese la maggior parte dei reati contestati sarebbero stati commessi in pieno lockdown con pochi automobilisti in transito e con un controllo del territorio ridotto al minimo. Le contestazioni, per la maggior parte degli indagati, riguardano proprio l’abbandono del posto di lavoro per intrattenersi, a soli fini personali, in alcuni esercizi commerciali. Inoltre alcuni agenti, senza giustificazione, si sarebbero appartati in zone interdette al traffico per dormire all’interno dell’autovettura durante il turno di notte. Ciò con gravi conseguenze, sempre secondo l’imputazione, sulla sicurezza e sul controllo della viabilità. Alcuni degli indagati sarebbero inoltre accusati di peculato per aver utilizzato per fini privati la vettura di servizio. Mentre la contestazione dell’omissione di atti ufficio si sarebbe configurata perchè qualche agente non avrebbe prestato soccorso ad un veicolo in panne e non avrebbe proceduto alla vigilanza e ai rilievi di un sinistro stradale. Gli indagati, non tutti, si sarebbero resi responsabili perfino di furto ai danni di una stazione di servizio, portando via beni di tenue entità patrimoniale. Si prevede, a questo punto, una mattinata fiume.

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