E’ ora di fare chiarezza. Il comune di Sulmona è proprietario di una struttura abusivamente destinata a rifugio di cani. E’ una struttura impropriamente chiamata canile comunale”. La protesta arriva dagli animalisti Lega Italiana dei Diritti dell’Animale, LNDC Animal Protection, Ente Nazionale Protezione Animali, Tutela Diritti Animali, Legambiente e Arci Abruzzo, che hanno indetto un incontro pubblico per domenica 18 giugno dalle 10 davanti al canile comunale di Sulmona di via Vicenne, in località Noce Mattei “per denunciare gli abusi e le omissioni di Comune, Asl e Polizia Municipale che consentono il non corretto utilizzo di soldi pubblici per un canile che deve essere sequestrato, perché abusivo”, scrivono gli animalisti. “Una struttura che è stata fatta gestire per oltre 12 anni, senza lecite procedure amministrative dall’associazione Code Felici, pur essendo priva dei requisiti essenziali per poterlo gestire. Il Comune non solo ha omesso di verificare che Code Felici fosse almeno iscritta nell’obbligatorio albo delle associazioni di volontariato, ma non ha neanche tenuto conto delle sue gravissime inadempienze gestionali, che avevano fatto scaturire anche numerose denunce e diversi interventi giudiziari”. “Il Comune di Sulmona, dopo essere stato costretto a revocare la gestione all’associazione (che si è rivelata nei fatti, però una ditta individuale) e aver finalmente individuato in associazioni vere (Lida di Ortona e Lida di Sulmona) i nuovi gestori, forse preoccupato del positivo raffronto che risulta anche dall’audit del servizio veterinario della Regione, ha ritenuto di riaffidare nuovamente alla ditta della signora Gabriella Tunno, spacciata come associazione, la gestione del canile, dopo che la stessa aveva ottenuto dal Comune anche una sorta di buonuscita di ben 7mila 500 (su tale pagamento sarà chiesto l’intervento della Corte dei Conti). Però, proprio perché trattasi di una ditta individuale e non di un’associazione, lo scorso 31 maggio, la ditta Code Felici, ha rinunciato al rinnovo della gestione, per asseriti problemi di salute della titolare. Giustificazione di una ditta individuale ma non certo di un’associazione! Il Comune, continuando in azzardati provvedimenti, ha stabilito affidare la gestione a una società cooperativa, che ha come scopo sociale solo le pulizie di uffici e aziende. Tale soluzione si è immediatamente rilevata fallimentare, così come risulta dall’intervento dei Nas e comporterebbe la spesa di circa 100mila euro in un anno”. “Veramente fantasiosa, poi, risulta la giustificazione del Comune di voler rispettare il Codice degli Appalti che prevede il principio della rotazione delle imprese, senza però tener conto che proprio il Codice degli Appalti, non consente di poter mettere a gara o assegnare la gestione di una struttura totalmente abusiva, a prescindere del principio della rotazione. L’ostinazione dell’amministrazione comunale a violare ogni corretta procedura amministrativa e tutta la normativa sulla lotta al randagismo, ci costringe a chiedere pubbliche spiegazioni di ciò, non solo al sindaco e al dirigente responsabile, ma anche ad Asl e Polizia Municipale, che in base al primo comma dell’art. 25 della LR 47/2013 hanno l’obbligo di non consentire che possa essere utilizzata una struttura abusiva, priva di autorizzazione, quale canile comunale. Tale omissione, sarà prontamente segnalata alla competente Procura per verificare il reato di omissione di atti d’ufficio”.
La cittadinanza, secondo gli animalisti, ha il diritto di sapere: 1) perché l’amministrazione comunale di Sulmona, ritenga di poter continuare a invocare il Codice degli Appalti per la gestione di una struttura totalmente abusiva e ritenere di poter dichiarare di voler mettere a gara, addirittura europea, il canile comunale che è e rimane una struttura formalmente inesistente, essendo inequivocabilmente abusiva; 2) perché l’amministrazione comunale di Sulmona ha ritenuto di poter fare ben 12 anni di illegittime proroghe di affidamento a una ditta individuale, spacciata per associazione, in spregio evidente del principio della rotazione, che ora invece viene invocato; 3) perché l’amministrazione di Sulmona continua a violare i suoi obblighi di legge, per contrastare il randagismo e garantire il benessere animale; 4) perché utilizza, con irregolari atti, corpose risorse pubbliche, per garantire l’obbligatorio servizio di canile in una struttura dove non è assolutamente consentito; 5) perché Sulmona ha un rapporto animali randagi/abitanti con una percentuale che è la più alta non solo d’Abruzzo ma d’Italia, malgrado ciò comporti una rilevante spesa complessiva per il loro ricovero; 6) perché Asl e Polizia Municipale non solo omettono di impedire che a Sulmona operi un canile comunale abusivo, ma addirittura vi consentono il trasferimento dei cani.
“Gli amministratori di Sulmona, la Asl e la Polizia Municipale, sono invitati a partecipare all’incontro per dare giustificazione del loro operato alla cittadinanza. Sono stati invitati il sindaco di Sulmona, assessori e consiglieri comunali, il presidente della Regione Abruzzo, l’assessore regionale alla salute, il presidente della commissione regionale sanità, il direttore generale della Asl, il responsabile regionale della sanità animale, i rappresentanti in parlamento del territorio”, concludono Lega Italiana dei Diritti dell’Animale, LNDC Animal Protection, Ente Nazionale Protezione Animali, Tutela Diritti Animali, Legambiente e Arci Abruzzo.