LUCCA – Quando la sanità riabilita e salva la vita. Un giovane di 32 anni è stato salvato da una complessa malformazione cerebrale. Il delicato e raro intervento è stato eseguito nell’ospedale di Pisa dal pratolano, Gaetano Liberti, responsabile dell’unità di neurochirurgia dell’azienda ospedaliera. Un’operazione complicata, eseguita con successo, che richiede preparazione, professionalità e tempismo nelle scelte. La malformazione del tronco cerebrale è una malattia congenita dagli effetti a volte letali che interessa i vasi sanguigni e spesso non lascia speranze quando decide di manifestarsi limitando movimenti e vista, fino anche al decesso, di chi ha la sventura di esserne colpito a sua insaputa. Dopo un primo malore, accusato circa cinque anni fa, un libero professionista 32enne della Garfagnana nelle scorse settimane ha avuto
una ricaduta a causa di quello che è stato scoperto essere un angioma cavernoso. “Al secondo sanguinamento non potevamo non intervenire”- spiega l’eccellente chirurgo pratolano a Onda Tg- “nel tronco cerebrale ci sono i sistemi nervosi che ci tengono svegli, fanno battere il cuore, danno ritmo ai cicli respiratori. E ci sono anche i neuroni che comandano la deglutizione e che muovono viso e occhi. Sono riuscito a togliere tutti i vasi sanguigni malformati, in modo da evitare futuri sanguinamenti, e il paziente si è risvegliato senza acciacchi”. L’intervento, non proprio di routine per la sua complessità e delicatezza, si svolge con un robot navigatore e con strumentazioni tecnologiche che monitorano la reazione nervosa dell’organismo. “Si svolge in pochi centri al mondo. Grazie alla mia esperienza con un maestro giapponese abbiamo gestito l’operazione al meglio”- conclude Liberti. Il 32 enne mangia, parla, scrive e cammina da solo. Ha ripreso in pieno la sua autonomia motoria e intellettiva. Rischiava di morire ed è tornato a nuova vita. Non un miracolo ma una sinergia tra strumenti efficaci e professionisti eccellenti. Quello che ci vuole nella sanità.