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SULMONA – Via gli operatori socio sanitari reclutati in epoca Covid per gestire la pandemia. La Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila ha dato il via nelle scorse settimane, anche nell’ospedale dell’Annunziata, allo scorrimento della graduatorie concorsuali per l’assunzione degli OSS che hanno superato le procedure selettive bandite dall’azienda. Ne consegue che 25 operatori, reclutati in tempo di emergenza con il ricorso alle agenzie interinali, si ritroveranno senza lavoro. Una procedura obbligata, spiegano dall’azienda, che ha attuato il meccanismo della sostituzione uno ad uno, ovvero un operatore vincitore di concorso sarà contrattualizzato e un altro reclutato con agenzia cesserà il rapporto di lavoro. Il processo, avviato da alcune settimane, è stato sospeso in questi giorni per le ferie estive. Fino al 30 settembre, fanno sapere gli addetti ai lavori, la sostituzione sarà sospesa o comunque fortemente rallentata dal momento che in estate l’esigenza di risorse umane resta alta nei vari reparti ospedalieri vista la carenza di organico ai massimi storici. Tuttavia il problema si ripresenterà quanto prima. “Non abbiamo altra scelta poiché il ricorso agli interinali comporta un aggravio di costi per l’azienda”- spiegano dalla Asl mentre gli operatori con il fiato sospeso hanno fatto sentire il loro malcontento poiché, per aggredire l’emergenza, le singole professionalità sono servite alla Asl per superare i momenti più delicati. La soluzione, che ora appare quasi impercorribile, è quella di predisporre una società in house all’interno dell’azienda dove convogliare tutti i servizi esternalizzati. Su questo punto si stanno battendo i sindacati mentre le associazioni, Tdm compreso, hanno chiesto audizione nella quinta commissione regionale della sanità per discutere sulla stabilizzazione del personale e sull’edilizia sanitaria.

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