PRATOLA PELIGNA – Si sarebbero approfittati del grave stato di salute mentale della loro anziana congiunta portandola presso la propria abitazione per farle riscattare una polizza assicurativa di 450 mila euro, bonificando il ricavato a favore del nipote a titolo di regalo. In meno di due mesi le avrebbero svuotato il conto corrente dal momento che, secondo l’accusa, avevano abbastanza fretta, per evitare l’accertamento della capacità della persona offesa. E’ una storia pesante quella che balza alle cronache e che vede protagonista una 90 enne residente in Valle Peligna che sarebbe stata circuita dai suoi cinque nipoti e parenti, finiti sotto la lente della magistratura che ha aperto un fascicolo sul caso a seguito della denuncia-querela depositata dall’erede universale, una 38 enne che si sarebbe presa cura della donna per circa 40 anni assieme alla madre. La nomina, suggellata davanti ad un notaio, risale all’ottobre 2021 quando l’anziana aveva indicato la 38 enne beneficiaria della polizza. Dal giorno del trasferimento dei risparmi presso un istituto di credito, dove lavora uno degli indagati, i nipoti sarebbero passati all’incasso. Sarebbe stata l’anziana, secondo quanto denunciato in querela, a fuggire dall’abitazione dei congiunti per far ritorno a casa dell’erede, in preda al panico, riferendo di soldi che avrebbe prestato ad uno dei nipoti, su espressa richiesta. Quella sera la stessa avrebbe riferito ai Carabinieri di voler restare con la 38 enne e la madre di quest’ultima e di voler essere lasciata in pace dai parenti. La Procura della Repubblica ha iscritto cinque persone sul registro degli indagati e ha chiesto ed ottenuto l’incidente probatorio per cristallizzare il quadro delle accuse. Nel corso dell’esame sarebbe emerso l’affievolimento della capacità di intendere e volere della donna ma, per questioni procedurali, il giudice per le indagini preliminari si è riservato al riguardo. Ma c’è di più. L’erede universale avrebbe integrato la querela, chiedendo alla Procura di accertare l’ipotesi di omissione di controllo da parte della banca dove erano stati trasferiti i risparmi in qualità di soggetto giuridico. Circostanza smentita dall’istituto di credito che avrebbe, di sua iniziativa, inoltrando gli atti in Tribunale. E’ stato quindi aperto un ulteriore procedimento contro ignoti. Saranno le indagini ad accertare le singole responsabilità e a far luce sulla delicata vicenda. Nel frattempo il Gip, Alessandra De Marco, ha rigettato l’altro giorno la richiesta di sequestro probatorio della documentazione, delegando la Guardia di Finanza a verificare se la stessa è già agli atti.