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SULMONA – Non solo rigurgiti, odori nauseabondi e orine sparse ma “spuntano” anche siringhe in pieno centro. La scena raccapricciante si è presentata nei giorni scorsi sotto gli occhi di alcuni residenti del centro storico che tornano a denunciare il degrado, non solo urbano, che si tocca con mano nei vicoli. I dimenticati con la maiuscola. Da tutto e da tutti. Non un fenomeno legato alle attività commerciali, agli eventi e alle serate ma un vero e proprio problema sociale, non più trascurabile, che rimette al centro l’urgenza di ricostruire una scala di valori. L’ordinanza anti chiasso adottata dal sindaco, Gianfranco Di Piero, che ha fissato a mezzanotte lo stop alla percezione esterna della musica con deroga fino all’una per tutti i sabato di agosto, non è servita a bloccare l’escalation di tale condotte nè a tutelare residenzialità e turismo. Un provvedimento difficile da osservare e far rispettare nella stagione estiva. Ciò vuol dire che le cause e le soluzioni vanno ricercate anche altrove. “Non è possibile lasciare i vicoli del centro in queste condizioni con il rischio che alle prime luci dell’alba gli stessi turisti si trovano di fronte cotanto degrado di matrice innanzitutto culturale”- tuonano i residenti. La macchina del controllo del territorio, d’altronde, è una coperta che si scopre. Lo scorso anno erano stato organizzati perfino dei presidi notturni e straordinari della Polizia Locale, impossibili da reiterare per la grave carenza di organico. La questione insomma è seria, tanto da non poter pensare di risolverla solo telecamere e presidi di polizia, ma da richiedere un’attenta politica giovanile che scavi a fondo ad un disagio che, data la frequenza degli episodi, è ormai innegabile.

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