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SULMONA – Avrebbe rifiutato di visitare il paziente, adducendo la non urgenza della prestazione, arrivando perfino a stilare un referto falso. Per questi motivi un medico di 73 anni, G.M.,che un anno fa prestava servizio nel pronto soccorso dell’ospedale di Castel Di Sangro, è finito davanti ai giudici del Tribunale di Sulmona per omissione d’atti d’ufficio e falsità ideologica commessa in atti pubblici. La vicenda risale al 25 luglio dello scorso quando, in seguito ad un sinistro stradale avvenuto due giorni prima all’estero, un paziente si era recato in pronto soccorso con il volto tumefatto al fine di richiedere le cure mediche. “Lo so come vanno queste cose” avrebbe risposto il medico di turno, senza avvicinarsi al paziente e dandogli le spalle durante la visita, adducendo che l’uomo si era recato in ospedale solo per l’emissione di una prognosi per scopi strumentali. Il non proprio zelante sanitario avrebbe indebitamente rifiutato un atto del suo ufficio, che per ragioni di sanità doveva essere compiuto senza ritardo, inducendo il paziente a lasciare il pronto soccorso salvo poi tornavi la sera stessa quando un altro medico puliva la ferita e gli applicava punti di sutura. Ma c’è di più. Sempre secondo l’imputazione, quale pubblico ufficiale e nell’esercizio delle sue funzioni, il medico stilando il referto avrebbe attestato falsamente che il paziente presentava ferite cicatrizzate poichè, qualche ora dopo, il suo collega diagnosticò ferite non cicatrizzate, giudicate guaribili con una prognosi di otto giorni. Una doppia e grave accusa per il sanitario finito alla sbarra, uno di quelli che la Asl aveva impiegato anche per l’emergenza pandemica Al suo avvocato, Alessandro Margiotta, il compito di smontare il castello accusatorio.

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