SULMONA – Un anno e mezzo di reclusione più il pagamento delle spese processuali. E’ questa la pena inflitta dal giudice monocratico del Tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio, ad un 68 enne romeno, domiciliato a Pacentro, finito alla sbarra per il reato di evasione. Una vicenda sui generis, finita sui banchi della giustizia, che ha strappato perfino qualche risata. I fatti risalgono al 2020, nel pieno dell’emergenza pandemica. L’uomo si trovava in detenzione domiciliare per una serie di reati, tra cui detenzione clandestina di armi. Secondo il castello accusatorio, l’imputato si sarebbe allontanato dalla sua abitazione, dove stava scontando la pena residua, per raggiungere una strada nelle pertinenze. Uno spostamento di circa due metri in un vicolo isolato per prendere una boccata d’aria. Peccato che in quel momento passava la pattuglia dei Carabinieri per il controllo del territorio che lo ha fermato e segnalato all’autorità giudiziaria. A pesare sono stati probabilmente i precedenti. La difesa dell’uomo ha provato a spiegare che quell’uscita di casa non era finalizzata all’evasione ma per Pm e giudice il castello delle accuse ha retto. Il 68 enne infatti poteva uscire in orari stabiliti e non aveva alcun motivo di allontanarsi, nemmeno di due metri. Ora al casellario giudiziale si aggiunge anche la condanna ad un anno e mezzo di reclusione che, c’è da giurare, sarà appellata.