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L’AQUILA – La recente scomparsa di Giulio Petrilli, 65enne aquilano originario di Raiano, ex dirigente di Rifondazione Comunista, ex amministratore dell’Ater, ente regionale che si occupava di case popolari, e soprattutto, negli ultimi anni, portavoce dell’associazione per il diritto al risarcimento per ingiusta detenzione a tutti gli assolti, non ferma la sete di giustizia che tante persone – non soltanto tra quelle che lo hanno conosciuto ed apprezzato – hanno ancora per ciò che a Petrilli è accaduto. Era il 1980, infatti, quando Petrilli, allora ventenne, venne accusato dai magistrati di essere uno dei capi di Prima Linea. Con la pesantissima accusa di “banda armata” venne arrestato.
L’imputazione gli costò sei anni di carcere, in un regime simile al 41 bis. Qualche tempo dopo, la tesi dell’accusa venne smontata. Nel 1986 la Corte d’Appello di Milano lo assolse e, tre anni dopo, anche la Cassazione confermò la sua innocenza.
Petrilli da allora non ha fatto altro che battersi con l’obiettivo di vedere riconosciuti i pesanti danni per l’ingiusta detenzione, per se stesso e per tutte le persone che in Italia hanno subito la stessa sorte, o addirittura peggiore.
Tra le tante parole rivolte a Petrilli e al suo terribile caso di detenzione, le ultime in ordine di tempo sono quelle di Ilaria Cucchi, deputata del gruppo parlamentare Alleanza Verdi Sinistra, sorella di Stefano Cucchi, ucciso a Roma il 22 ottobre 2009 mentre era sottoposto a custodia cautelare. Per l’omicidio di Stefano Cucchi, il 4 aprile dello scorso anno la Corte di Cassazione ha condannato in via definitiva i carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro a dodici anni di reclusione per omicidio preterintenzionale.
“Giulio Petrilli si è spento pochi giorni fa. Giulio è stato un militante, ha combattuto a lungo per i diritti delle persone detenute. Ci sentivamo spesso: non si dava pace, per l’ingiusta detenzione che aveva subito e per la sorte che, insieme a lui, aveva toccato e continua a toccare tanti altri. Questo è il discorso che ho preparato per l’aula, per ricordare lui e per ricordare a tutti che dobbiamo portare avanti la sua battaglia. Ciao Giulio”, ha scritto Ilaria Cucchi ieri sul suo profilo Facebook.

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