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SULMONA – Atti persecutori, violazione di domicilio e detenzione di arma atta ad offendere. Queste le accuse che la Procura della Repubblica di Sulmona contesta ad un 44 enne residente nella vallata peligna che il prossimo 1 febbraio dovrà comparire davanti al giudice monocratico, Francesca Pinacchio. A disporre il giudizio immediato, accogliendo la richiesta del Pm, è stato il giudice per le indagini preliminari, Alessandra De Marco, secondo la quale il castello probatorio è talmente solido da evitare il filtro dell’udienza preliminare. L’uomo d’altronde si era recato nell’abitazione dell’ex coniuge, tentando di aggredirla perfino con un martello. Si tratta del primo filone di un’inchiesta che nell’ultimo periodo ha fatto finire l’uomo agli arresti domiciliari per aver violato più volte il divieto di avvicinamento. Dagli atti del processo era venuto fuori tutto il profilo dell’uomo padrone: almeno 50 messaggi al giorno all’ex moglie, continue telefonate, minacce al grido di “ti ammazzo e vi ammazzo” (in riferimento ai congiunti della donna,ndr), presentazioni sul luogo di lavoro della ex. In un’occasione, nel luglio 2022, sarebbe arrivato perfino a tentare l’aggressione fisica alla donna, utilizzando un martello. Tragedia evitata solo grazie all’intervento dei parenti della vittima e dei Carabinieri. Due anni di inferno, dal 2021 al 2023, che hanno costretto la donna a modificare il proprio stile di vita. Il 44 enne è difeso dall’avvocato, Alessandro Margiotta mentre la donna viene assistita dall’avvocato, Teresa Nannarone. Per i fatti più recenti, che hanno portato il giudice ad aggravare la misura cautelare dal divieto di avvicinamento ai domiciliari, si procede a parte.

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