SULMONA – L’ufficializzazione dell’addio ai civici del consigliere, Gianluca Petrella, ha disteso gli animi a Palazzo San Francesco alle prese con l’infinita crisi politica. Il summit previsto per ieri pomeriggio è stato spostato alla giornata odierna quando il sindaco, Gianfranco Di Piero, acquisirà materialmente le terne dei gruppi consiliari per la composizione del nuovo esecutivo comunale. I singoli gruppi quindi stanno elaborando le proposte di nomi e deleghe. Un metodo che qualcuno ha contestato poichè tale processo andava fatto nel corso delle consultazioni di Palazzo. Tuttavia un dato concreto ieri Di Piero lo ha incassato, ovvero la disponibilità di Petrella ad evitare un nuovo commissariamento, con priorità precise e nuovi interlocutori. Le reazioni a catena sono affidate ai social. “Petrella, per il ruolo che riveste in Consiglio dopo la surroga della surroga si presta a far galleggiare la maggioranza diventando il vero responsabile del periodo di ingovernabilità che ci attende. Otto a otto sarà difficile se non impossibile amministrare e a rimetterci sarà solo Sulmona”- interviene il consigliere comunale, Sulmona al Centro mentre l’ex consigliere e candidato a sindaco, Andrea Gerosolimo, che aveva lasciato proprio a Petrella lo scranno dell’assise viste le successive dimissioni di Massimo Di Paolo, rimarca che “un uomo vale quanto la sua parola”. “Lo stesso signore che contestualmente al suo ingresso in consiglio restituì la tessera al Partito Democratico, dichiarando che sarebbe rimasto fedele al mandato degli elettori e restando all’opposizione senza se e senza ma. Chi è Gianluca Petrella lo dimostra questa storia molto triste che ci insegna una cosa sola: un uomo vale quanto la sua parola”- ha scritto Gerosolimo. Da Liberamente Sulmona non mancano commenti e reazioni. “Quando nell’era Casini l’ex candidato sindaco passò in maggioranza non ci fu tutto questo clamore. Chi oggi bacchetta, all’epoca, era l’artefice di quel ribaltone”- commentano dalla coalizione. In ogni caso, a quasi un mese dall’istituzionalizzazione della crisi, mancano numeri, risposte e priorità concrete. Con la quotidiana che surclassa i tempi della politica.