SULMONA – La data da segnare sul calendario è quella del 20 novembre prossimo. Il conto alla rovescia per il sindaco, Gianfranco Di Piero e per l’eventuale Commissario Prefettizio, è partito alle 14.03 di ieri quando il primo cittadino ha formalizzato le dimissioni, annunciate nel corso dell’assise comunale. Il day after, a bocce ferme, diventa tempo di analisi e riflessione. Il rosso sul calendario aiuta a respirare e a delineare gli scenari futuri. Innanzitutto le dimissioni di Di Piero, stando alla lettura della seduta consiliare e del percorso istituzionale finora intrapreso, non hanno nulla di strategico nè di teatrale. D’altronde il primo cittadino, nel corso delle consultazioni bibliche durate quanto una quaresima, ha esplorato in lungo e in largo le varie condizioni per uscire dalla crisi e per evitare di consegnare la città al Commissario. Per cui quello di ieri è stato un estremo gesto, da leggere in chiave politica. Il sindaco è entrato solo a Palazzo, percorrendo via Mazara e recandosi all’ufficio protocollo prima per revocare gli assessori e poi per rassegnare le dimissioni. Toni e linguaggi pacati, sereno e più “leggero” dopo aver pronunciato la fatidica frase. “Rassegno il mandato” ha detto Di Piero dopo il richiamo evangelico alla “passione” della politica, ovvero “è giunta l’ora”. La parola magica delle dimissioni irrevocabili non è mai uscita nel suo discorso ma la decisione va collocata al termine di 40 giorni di incontri, dialoghi e trattative. Di Piero ha quindi compiuto il suo ultimo atto e il ritorno alle urne non è da escludere perchè un ripensamento diventa difficile se non si ritrova un’anima politica. Perchè tutto si può dire fuorché che la crisi sia da relegare alla matematica. Qualche apertura, durante il Consiglio Comunale, è arrivata. L’azzeramento prodromico della Giunta da un lato appaga la sete di sangue di più d’uno/a , dall’altra impedisce in radice il prosieguo della azione amministrativa già ridotta al lumicino. Le forze politiche, a questo punto, sono costrette a cercare un principio di coagulo sul quale far germogliare nuova vita. Forse una nuova coalizione. Si riuscirà a superare gli interessi di bottega, anteponendo a questi ultimi gli interessi collettivi?