banner
banner

Oggi, 17 novembre, giornata dello sciopero generale indetto da Cgil e Uil contro la manovra del Governo, ma anche giornata internazionale delle studentesse e degli studenti, sono tornate in piazza le associazioni degli studenti universitari e medi con una manifestazione regionale all’Aquila che partendo dalla Fontana Luminosa è giunta al Palazzo dell’Emiciclo. Tra le richieste delle associazioni studentesche: la fine dell’annoso problema degli idonei non beneficiari delle borse di studio, un trasporto pubblico regionale unico e agevolato, aumento dei posti letto nelle residenze universitarie
“L’Unione degli Universitari e le tante studentesse e studenti da tutta la regione hanno fatto bene a manifestare in una giornata così importante – sostiene Saverio Gileno, segretario regionale dei Giovani Democratici Abruzzo – come GD siamo al loro fianco e sosteniamo questa battaglia perché sia garantito il diritto allo studio in Abruzzo. Abbiamo instaurato un confronto costante e continuo con i sindacati per confrontarci sulle problematiche e le possibili soluzioni, portando in Consiglio regionale le richieste della comunità studentesca, senza ricevere risposte della maggioranza di destra di Marsilio. C’è voglia di cambiamento. Alla manifestazione era presente anche Paolo Antonelli, segretario dei GD dell’Aquila. 

Sulla manifestazione interviene anche Barbara Stella, consigliere regionale M5S:

“Oggi ho ascoltato le istanze degli studenti universitari abruzzesi che hanno manifestato, ancora una volta, davanti al palazzo dell’emiciclo a L’Aquila in occasione della “Giornata internazionale dello studente” per chiedere il pieno rispetto dei loro diritti, primo fra tutti la garanzia di borse di studio erogate nei tempi adeguati e non più considerate come un rimborso spese. Il centrodestra che governa regione Abruzzo ha dimostrato ampiamente tutto il suo pressappochismo sul questo tema visto che, ancora oggi, più di 400 studenti dell’Università Chieti-Pescara, i cosiddetti “idonei non beneficiari”, sono in attesa della borsa dello scorso anno. Una situazione che nella nostra regione si ripete da molti ultimi anni come in un loop che ha messo a dura prova studenti, famiglie ma anche i nostri atenei, dai quali i giovani decidono, sempre più frequentemente, di scappare. Se non si agisce subito rischiamo di trasformare i nostri atenei in scatole vuote, altro che culle del sapere” conclude.

Lascia un commento