Il Consiglio Regionale ha approvato la nuova legge urbanistica, creatura dell’assessore Nicola Campitelli che afferma: “Oggi è una giornata storica, dopo 40 anni una nuova legge urbanistica al passo con i tempi, che tutela l’ambiente e agevola lo sviluppo del territorio in modo sostenibile ed efficiente. La nuova legge sull’urbanista è nata con un lavoro sinergico tra gli ordini professionali, le associazioni e i cittadini che hanno potuto proporre migliorie attraverso il portale regionale. È strutturatola su tre linee guida principali: riduzione del consumo di suolo, la rigenerazione urbana, quindi maggiori attenzione sul rischio sismico e il dissesto idrogeologico, e la semplificazione delle procedure per pianificare il territorio della regione Abruzzo in maniera completamente diversa rispetto a quanto fatto fino a oggi aumentando la qualità urbanistico-ecologica ed edilizia. Diverse amministrazioni regionali hanno intrapreso l’iter di riforma, senza mai raggiungere l’obiettivo, questo governo regionale ha saputo cogliere l’ambizioso obiettivo”.
Non sono mancate le polemiche come quella del consigliere Americo Di Benedetto che afferma: “La legge urbanistica poteva essere per l’Abruzzo l’occasione per porsi al centro del dibattito nazionale ed invece la maggioranza di centrodestra in Regione ha deciso di approvare un testo normativo che, oltre a non offrire strumenti innovativi per il governo del territorio, determinerà seri problemi in particolare nei piccoli Comuni. Erano più volte state messe in evidenza i limiti del testo. Per questo avevo presentato diversi emendamenti con l’obiettivo non solo di risolvere i problemi emersi nel corso delle audizioni ma anche di dare alla nostra Regione un testo innovativo come è stato fatto in altre come in Emilia-Romagna diventata il riferimento delle altre Regioni per la legislazione in materia urbanistica. Purtroppo numerosi emendamenti non sono stati accolti e quindi molte richieste di modifica sono rimaste disattese. La norma approvata oggi, al di là dei proclami, non introduce nessuna vera misura di rigenerazione urbana e penalizza invece i territori più deboli. Alle aree interne è stato deciso di non introdurre una disciplina degli usi temporanei che, come è stato dimostrato in alcune realtà, costituisce un valido strumento per favorire il ripopolamento e la nascita di nuove iniziative. Insomma, è stato fatto un passo avanti per farne due indietro”, conclude Di Benedetto. Anche i consiglieri Pd e Abruzzo in Comune intervengono in merito: “Il centrodestra cala la maschera e con un colpo di mano ghigliottina tutti gli emendamenti delle opposizioni. A quarant’anni di distanza dall’ultima legge regionale in materia, la maggioranza arriva a dichiarare l’urgenza sul provvedimento, scelta regolamentare mai utilizzata prima, tranciando il dibattito e cancellando voce e contributo delle opposizioni.
Un metodo inaccettabile, ma famigliare a chi governa l’Abruzzo da cinque anni. La nuova legge cristallizza la disciplina del Decreto Sviluppo regionale, una norma nata come derogatoria, che diventa però parte di un testo unico, elargendo aumenti di volumetria in caso di demolizione e ricostruzione, questo senza il reperimento di standard e, ancor più, senza piani attuativi specifici. Incredibile, poi, quanto deciso per i terreni agricoli: viene reso di fatto impossibile costruirvi, poiché le nuove edificazioni sono permesse solo in presenza di un progetto di sviluppo di un’azienda agricola, che dovrà tra l’altro essere approvato dal Consiglio comunale del territorio di appartenenza. Una scelta che farà discutere e sarà causa di liti giudiziarie. Per chiunque non sia un coltivatore diretto o un’azienda agricola sarà altrettanto impossibile realizzare un piccolo edificio in territorio agricolo, anche nel caso si tratti di una porzione di terreno edificabile. Per l’ennesima il vero volto della destra abruzzese si manifesta: no al confronto, no alla discussione trasparente e si a norme che dietro l’intenzione del risparmio del suolo, in realtà permettono il dilagare di aumenti volumetrici e cemento”.