L’AQUILA – L’accusa è quella di essersi impossessata del bancomat di un’anziana di Vittorito, ed aver prelevato, dal gennaio del 2015 al luglio del 2016, circa 32 mila euro. Protagonista della vicenda è una donna residente a Sulmona che ha incassato la condanna a 15 mesi di reclusione, 400 euro di multa, al risarcimento alla parte civile, rappresenta dall’avvocato, Vincenzo Colaiacovo e al pagamento delle spese processuali del doppio grado di giudizio. La sentenza è stata emessa dalla Corte d’Appello dell’Aquila che ha riformato l’assoluzione decisa dal Tribunale di Sulmona per i fatti che vanno dal 18 aprile 2016 in poi. Per il resto è il reato è prescritto. La vicenda fa riferimento al periodo in cui la donna lavorava come operatrice domestica alle dipendenze di un’anziana di Vittorito che viveva sola con la figlia. Secondo le accuse l’imputata avrebbe sottratto dalla borsa della donna, il bancomat e dopo essere entrata in possesso del Pin, custodito in un cofanetto, avrebbe iniziato a fare una serie di prelievi in contanti utilizzando il bancomat anche per rifornimenti di carburante, acquisti in negozio di abbigliamento, spesa nei supermercati e in negozi di occhiali. Tutti acquisti che la proprietaria del bancomat avrebbe disconosciuto. Nel corso del dibattimento di primo grado era emerso che l’utilizzo del bancomat era stato autorizzato. Tuttavia i giudici aquilani hanno condannato la donna, difesa dagli avvocati, Alessandro Margiotta e Vittorio Masci. Una condanna “simbolica” poichè tra qualche mese tutti i reati saranno prescritti.