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Il Consiglio dei ministri del 26 febbraio ha approvato il decreto legge “Pnrr bis” col quale viene disposto un incremento di 2,5 milioni di euro per gli oneri derivanti dalla stabilizzazione di oltre 350 dipendenti pubblici che operano negli uffici per la ricostruzione relativa al sisma 2016 nei Comuni nelle Province e nelle Regioni coinvolte. Il provvedimento consente di dare certezza al lavoro dei dipendenti pubblici che operano per la ricostruzione nell’area del cratere. Le risorse garantiranno la copertura di tutte le esigenze contrattuali dei dipendenti da stabilizzare e consentiranno il riparto tra tutte le amministrazioni di riferimento attraverso l’adozione di apposito Dpcm. Si tratta di un totale di 359 dipendenti pubblici a tempo determinato, che un anno fa, con il Dl 3/2023 sono stati ammessi alla procedura e finalmente potranno vedere riconosciuto il proprio diritto. Si tratta di risorse essenziali per consentire la regolare prosecuzione delle attività del più grande cantiere d’Europa, con i suoi 8000 chilometri quadrati di superficie che coinvolge 138 Comuni e 4 Regioni dell’Italia centrale, muovendo risorse complessive per circa 28 miliardi di euro. Il Commissario Castelli annuncia che “con le Regioni stiamo cercando di definire la modalità per consentire la stabilizzazione anche a quei dipendenti degli Usr che compiono il terzo anno di incarico a tempo determinato nel corso del 2024. Siamo fiduciosi di trovare una modalità che consenta di non rinunciare anche a queste preziose risorse professionali”. Nel dettaglio il personale stabilizzato è così distribuito: 136 delle Regioni e 223 di Comuni e Province. Dal punto di vista territoriale, in Abruzzo ci sono 79 unità (54 in Comuni e Province, 25 in Regione), nel Lazio 42 (23 in Comuni e Province, 19 in Regione), nelle Marche 204 (114 in Comuni e Province, 90 in Regione) e in Umbria 34 (32 in Comuni e Province, 2 in Regione).

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