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SULMONA – Era sceso sotto casa per fumare una sigaretta ma si trovava ai domiciliari. Un rituale irrinunciabile per un 63 enne di Alfedena che ora dovrà rispondere del reato di evasione, per essere stato fermato dai Carabinieri, il 22 luglio 2022. La vicenda è finita sul tavolo del giudice pre dibattimentale, Francesca Pinacchio, che ha fissato il giudizio per giugno. Per la Procura quella sigaretta accesa e fumata in strada configura il reato di evasione, dal momento che il 63 enne si trovava agli arresti domiciliari per il reato di maltrattamenti in famiglia. In verità era finito dietro le sbarre nell’aprile dello scorso anno per aver attuato tutto il “repertorio” dell’uomo padrone: botte, offese, avance sessuali e maltrattamenti nei confronti della moglie e delle tre figlie minorenni. Vent’anni di vessazioni, stando all’accusa, che la donna denunciò dopo un faticoso lavoro di supporto. Il Gip sostituì a luglio la custodia in carcere con i domiciliari, allentando le esigenze cautelari. Durante il controllo dei Carabinieri il 63 enne fu sorpreso e fermato mentre fumava in strada. Diversa la tesi sostenuta dalla difesa dell’uomo, rappresentata dall’avvocato, Alessandro Margiotta, secondo il quale il suo assistito era sceso a prestare soccorso ad una persona invalida che era in quel momento caduta. Nessuna evasione ma solo un gesto di prossimità che la difesa è pronta a documentare.

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