RIVISONDOLI – Telefono libero ma chiamate deviate. Don Daniel non è sparito ma si è preso qualche momento di pausa, per farsi controllare in ospedale e per attendere i provvedimenti dell’autorità ecclesiale. Ha risposto al quotidiano Il Centro e a qualche ex parrocchiano, mettendo nero su bianco di essersi sottoposto ad alcun esami sanitari in una struttura teatina, invocando il silenzio sulla vicenda. Sul ricovero in ospedale, ancorché prudenziale, resta il “giallo” tant’è che i carabinieri della compagnia di Castel di Sangro, incaricati di notificargli l’atto della sospensione della patente, non sono ancora riusciti a parlarci. Oggi a Rivisondoli arriveranno le telecamere della Vita in Diretta per la vicenda che ha assunto un rilievo nazionale. “Sto facendo degli esami per accertarmi che sto bene fisicamente. Una normale prassi”- spiega don Daniel a Il Centro, chiedendo silenzio. Ieri si era sfogato, spiegando di essersi ritrovato spesso solo ed isolato nel portare avanti il suo sacerdozio nelle piccole comunità della diocesi. “Un’intera diocesi non mi può essere vicina senza conoscere i miei fatti e la mia vita. La mia immagine non può essere infangata per un semplice incidente”- aveva rimarcato don Daniel che nelle ultime ore ha deciso di staccare la spina, per sottoporsi ad alcuni controlli medici. Respinte le telefonate arrivate dai suoi colleghi sacerdoti. Don Daniel, poco dopo la mezzanotte tra domenica e lunedì, stava rientrando in Alto Sangro dopo una cena a cui ha preso parte a Pratola Peligna. Con la sua Toyota si è schiantato contro il guardrail della strada statale 17. Uscito dall’abitacolo, è stato immediatamente soccorso dagli altri automobilisti fino all’arrivo dell’ambulanza del 118 che lo ha trasferito nel pronto soccorso dell’ospedale di Sulmona per accertamenti. Qui i sanitari gli hanno messo tre punti di sutura sulla testa e lo hanno sottoposto agli esami ematici e tossicologici che hanno evidenziato la cocaina a mille. E’ scattata la denuncia con ritiro della patente. Il vescovo, Michele Fusco, riunirà il collegio dei consultori per decidere il da farsi. Nell’ottobre 2022, il prete, era rimasto coinvolto in un altro incidente stradale ed era andato via dopo lo schianto, giustificandosi con le forze dell’ordine sul fatto che, dovendo celebrare la messa, non poteva attendere i rilievi. Già all’epoca era stato indagato. Resta da capire, e su questo carabinieri e procura si stanno attivando, come il sacerdote abbia fatto a procurarsi la droga, dove ha cenato la scorsa domenica e con chi, perché gli era stato tagliato il sostentamento del clero. Mistero… della fede