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«Non vedevo mio padre da anni e non ero a conoscenza che fosse morto”. Su è difeso così Benito Delnegro, il 53enne di Trani indagato insieme al fratello Domenico di truffa ai danni dell’Inps e utilizzo indebito della carta di credito mentre Salvatore Delnegro e la sua compagna Barbara Mastropasqua sono accusati anche di soppressione di cadavere per aver nascosto, a 350 chilometri lontano da casa, il corpo dell’anziano genitore in una grotta nei pressi di Castrovalva, frazione del Comune di Anversa, per poter continuare a percepire la pensione del padre Bruno Delnegro. L’anziano era stato trovato da due escursionisti, il 30 luglio 2022, lungo la strada che porta a Castrovalva, dentro un sacco a pelo, nudo e avvolto in un lenzuolo in avanzato stato di decomposizione e con il volto sfigurato dagli animali.
«La cristallizzazione dell’ipotesi accusatoria smentisce la ricostruzione iniziale, in cui si associava indebitamente la posizione di Benito alla soppressione e all’occultamento di cadavere, con ingiusto discredito ai danni del nostro assistito che raccoglie la stima dall’intera comunità in cui vive», sottolineano ilegali del 53enne, gli avvocati Giancarlo Falco e Maurizio Sasso del Foro di Trani, i quali ricordano che Benito Delnegro «era assolutamente all’oscuro della scomparsa del proprio genitore, con cui ormai da diversi anni non intratteneva più rapporti, neppure telefonici, per radicali divergenze familiari che l’hanno costretto ad allontanarsi dal nucleo familiare di origine. Appare chiaro che l’accertata estraneità del coinvolgimento nella soppressione della salma, consente di escludere agevolmente il coinvolgimento del nostro assistito nell’ipotesi di truffa ai danni dell’Inps per indebita percezione degli emolumenti pensionistici ovvero di indebito utilizzo delle carte di credito del defunto padre, non essendo, si ribadisce, neppure a conoscenza del suo decesso», sottolineano gli avvocati che concludono: «l’infondatezza delle residue contestazioni sarà agevolmente dimostrata nelle opportune sedi giudiziarie». Insomma secondo i suoi legali Benito Dalnegro non c’entra assolutamente nulla nella vicenda giudiziaria e che se esistono responsabilità vanno ricercate in altre direzioni.

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