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Domani 24 maggio sarà celebrata la Giornata europea dei Parchi. Il Parco Sirente Velino tra tutela, sviluppo ed equilibrio per la sua missione quotidiana, quella di custodire l’ambiente, mettendo natura e uomo al centro. Una prospettiva centrale, questa, nel ruolo ricoperto dai Parchi nazionali e regionali, che portano avanti quotidianamente l’arduo compito di far coesistere ambiente, fauna e uomini, garantendo equilibrio. Francesco D’Amore, presidente del Parco regionale Sirente Velino e componente del Consiglio Direttivo nazionale Federpachi, dichiara: “La ricetta del Parco regionale Sirente Velino è quella di un Parco condiviso. In cui le leggi non siano calate dall’alto, ma siano studiate, esaminate e messe in campo attraverso strategie condivise con i suoi abitanti, che non possono sentirsi ospiti in casa propria. Solo in questo modo, attraverso quindi una piena condivisione con il territorio, un Parco può funzionare. Più mondi in un unico mondo, in cui la natura e i suoi habitat siano preservati attraverso programmazione ed azioni mirate. Equilibrio e nuove sfide, quindi, con un obiettivo chiaro all’orizzonte, quello del cammino verso una sempre maggiore sostenibilità, per rispondere al cambiamento climatico ormai in atto. La Natura ci sta dando una seconda opportunità: quella stessa natura che ci ha offerto riparo e alternative per scampare dai rischi nelle fasi più buie del Covid19. Per questo, oggi più che mai, i nostri Parchi recitano un ruolo chiave nella gestione delle aree protette, cercando di superare ostacoli e di trovare risorse necessarie a progettazioni e servizi, anche laddove queste risorse vengano a mancare”.

Sfide e obiettivi che, purtroppo, fanno i conti con difficoltà croniche per i Parchi, tra queste, ad esempio, l’esiguo personale deputato al controllo delle aree. Francesco D’Amore rappresenta la voce dei Parchi regionali all’interno della grande realtà Federparchi. “Recentemente – evidenza – abbiamo incontrato il Sottosegretario all’Ambiente per consegnargli un documento che illustrasse alcune criticità che i Parchi regionali si trovano ad affrontare. Questi enti hanno di fronte compiti e responsabilità pari ai Parchi nazionali, ma non possono contare sulle stesse risorse. La nostra richiesta è quella di equiparare gli enti che costituiscono il sistema delle Aree protette: enti che hanno lo stesso compito e che dovrebbero sempre lavorare in sinergia. Nel nostro territorio, ad esempio – conclude D’Amore – abbiamo lavorato e stiamo continuando a portare avanti interventi relativi al miglioramento di infrastrutture ecosostenibili, quali sentieri, piste ciclabili, rifugi, per poter gestire gli importanti flussi turistici che registriamo, salvaguardando la natura e creando, al contempo, economia sostenibile”.

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