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Sarà eseguito l’esame del dna sulla salma di Orlando Risio, il 93enne morto carbonizzato nella sua automobile, nelle campagne di Goriano Sicoli. Si tratta di un’accertamento di prassi, disposto dalla Procura di Sulmona, per confermare l’identità della vittima. La salma è stata condotta nell’obitorio dell’ospedale dell’Aquila. L’anziano, che si era messo alla guida di una Panda vecchio modello, intestata al figlio, aveva percorso alcuni chilometri fino a smarrirsi nel piccolo centro della Valle Subequana, in località La Portella. Questo almeno è quanto hanno ipotizzato gli inquirenti. Il 93enne, stando ai primi accertamenti, è finito con l’auto in una cunetta, dopo aver effettuato una manovra in retromarcia. Le scintille del veicolo, alimentato a benzina, hanno innescato un incendio di sterpaglie. L’anziano, purtroppo, non è riuscito a fuggire dall’abitacolo. A notare le fiamme con la colonna di fumo è stato un agricoltore di 50 anni che stava trebbiando il terreno. L’uomo ha immediatamente avvisato i vigili del fuoco di Sulmona che, in pochi minuti, sono intervenuti sul posto. I pompieri, infatti, si trovavano sul Monte Urbano, dove la scorsa domenica è divampato l’incendio. Le fiamme sono state prontamente spente ma nell’auto è stato trovato il corpo carbonizzato dell’anziano. “Io ho visto le fiamme e ho subito lanciato l’allarme. Non potevo mai immaginare una scena simile. Aveva le gambe fuori della vattura come se volesse uscire. Purtroppo non è riuscito nel tentativo di fuga. È una tragedia che difficilmente dimenticherò”- racconta l’agricoltore. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Sulmona con il maggiore, Toni Di Giosia che ha immediatamente avvisato la procura della repubblica. Il sostituto procuratore, Stefano Iafolla, ha disposto la ricognizione cadaverica sul corpo dell’anziano, per non lasciare nulla al caso. I carabinieri hanno sentito il 50enne che si trovava sul posto per ricostruire nei particolari la tragedia che ha scosso le comunità di Goriano Sicoli e di Cocullo dove Risio era conosciuto. Sul luogo della tragedia sono arrivati anche i rispettivi sindaci, Rodolfo Marganelli e Sandro Chioccio. “Sono stato tra i primi ad intervenire. Si temeva un nuovo rogo, dopo quello che si è acceso nei giorni scorsi. Poi, alla fine, abbiamo scoperto il cadavere. A nome mio e dell’intera amministrazione, porgo le mie condoglianze alla famiglia”- ha esordito il primo cittadino di Goriano, Marganelli. Sulla vicenda è stato comunque aperto un fascicolo. Dalle prime indagini non sono emerse terze responsabilità. La procura ha disposto comunque il sequestro della vettura che sarà esaminata nel dettaglio. Al termine degli accertamenti la salma sarà riconsegnata ai familiari per l’ultimo saluto

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