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 SULMONA – Emissioni dell’ammoniaca oltre il limite tollerato dalla legge. Passa in giudicato la sentenza di condanna per l’ex amministratore unico del Cogesa, Vincenzo Margiotta. La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso. Per una violazione ambientale, nell’ambito del trattamento meccanico biologico dei rifiuti, Margiotta era stato condannato il 6 giugno 2023 dal giudice monocratico del Tribunale di 
 Sulmona
, Francesca Pinacchio, a pagare un’ammenda di seimila euro. I fatti risalgono al giugno del 2018. Secondo l’imputazione Margiotta, in qualità di rappresentante legale della partecipata, esercitava l’impianto di trattamento biologico in violazione delle prescrizioni dell’Aia per la piattaforma del Cogesa. Nello specifico le indagini rilevarono un deposito dei rifiuti anche all’esterno dell’aree di stoccaggio ed emissioni con il superamento del parametro dell’ammoniaca emessa dal biofiltro con un valore di 8,5 mg, superiore al valore limite di 5 mg tollerato dalla legge. Da qui la condanna “simbolica” per Margiotta, difeso dall’avvocato Alessandro Scelli, all’ammenda da seimila euro oltre al pagamento delle spese processuali. Il procedimento è scaturito dal fatto che le contestazioni riscontrate il 27.6.2018 erano state tutte sanate e qualora Margiotta avesse pagato all’epoca la sanzione amministrativa di 6.000 euro (coincidente ma per puro caso con la pena oggi irrogata) avrebbe eliminato gli effetti penali. Per non gravare sul bilancio di Cogesa Margiotta, decise di non pagare la sanzione amministrativa, anche perchè il suo ruolo era del tutto estraneo all’accertamento operato dall’arta. La sentenza del Tribunale è stata impugnata in Cassazione, trattandosi di una sanzione amministrativa. I giudici capitolini hanno dichiarato inammissibile il ricorso. Per questo il dispositivo di primo grado è diventato definitivo

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