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Un anno dalla morte dell’orsa Amarena, uccisa a fucilate il 31 agosto 2023 a San Benedetto dei Marsi. La morte di mamma orsa causò la fuga dei suoi due piccoli cuccioli, tutta l’Italia fu in apprensione per la sorte dei due plantigradi, che riuscirono a cavarsela e restarono insieme. Chiuse le indagini a fine giugno, l’uomo che ha sparato all’orsa Amarena, A.L., andrà a processo con le uccisione di animali aggravata da crudeltà ed esplosioni pericolose in luogo abitato. Lo hadeciso il gip del Tribunale di Avezzano che ha citato a giudizio il responsabile del grave episodio. L’orsa Amarena, uno dei simboli del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (Pnalm), è stata uccisa a fucilate un anno fa nella notte del 31 agosto scorso alla periferia di San Benedetto dei Marsi. L’autore del reato fu subito identificato. Il 5 settembre il Pnalm informò che i due cuccioli di Amarena erano vivi e, dopo essersi divisi per un breve periodo, si erano ricongiunti e sembravano essere in buona forma. Il 3 novembre il Parco annunciò che i due orfani, di circa 10 mesi, stavano bene. L’avviso di chiusura indagini arriva dopo che il pm Maurizio Maria Cerrato ha esaminato la perizia balistica. La perizia attesta che si è trattato di una fucilata intenzionale ed esplosa da una distanza ravvicinata. L’orsa Amarena è stata raggiunta da un colpo di carabina con un proiettile calibro 12 che l’ha colpita a un fianco perforandole il polmone.

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