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SULMONA. Il sostituto procuratore della repubblica di Sulmona, Edoardo Mariotti, ha chiesto l’assoluzione per i quattro imputati, finiti alla sbarra per l’omicidio colposo del boscaiolo di 26 anni, Nino Mastropietro, vittima di un terribile infortunio avvenuto sul territorio comunale di Ateleta, il 24 luglio 2018. Ma il gup, Alessandra De Marco, richiama il perito. Il giudice per le udienze preliminari, prima di emettere la sentenza al termine del processo con rito abbreviato, che si è chiuso ieri, ha deciso di approfondire alcune questioni con il tecnico incaricato in fase d’indagine. Una brutta storia che risale a sei anni fa. Il giovane morì sul colpo, schiacciato dall’albero che il padre ed il fratello avevano tagliato qualche istante prima. Secondo la ricostruzione dei carabinieri della compagnia di Castel Di Sangro, che si occuparono delle indagini per conto della Procura, il giovane boscaiolo, impegnato a lavorare per conto dell’azienda di famiglia che aveva preso in subappalto gli interventi di disboscamento, non aveva fatto in tempo a spostarsi ed era stato colpito al capo dal pesantissimo tronco.  A constatare il decesso furono i medici del 118 arrivati sul posto con un’eliambulanza partita dall’ospedale di Pescara. Sul banco degli imputati sono finite quattro persone, rispettivamente titolare e dipendente della ditta appaltatrice e due dottori forestali, per i quali la sentenza, inzialmente prevista ieri, arriverà a gennaio. Stralciata la posizione del padre del 26 enne che era stato iscritto sul registro degli indagati ma, all’esito della perizia svolta sullo stato dei luoghi e ottenuta dal suo legale, Alessandro Troilo, è stato scagionato dalla pesante accusa con l’ordinanza di archiviazione che ha emesso il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona.

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