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SULMONA. Tardano gli interventi di messa in sicurezza e il sindaco di Sulmona, Gianfranco Di Piero, chiama la Soprintendenza. L’iniziativa,come spiega il quotidiano Il Centro oggi in edicola, è stata assunta all’indomani del distacco di due lastre di travertino dall’acquedotto medievale di Sulmona. L’evento si era verificato nel pomeriggio della scorsa domenica, sotto gli occhi di alcuni passanti e di Davide Gigliotti, gestore della struttura ricettiva che si trova in piazza Minzoni che, dopo aver notato le lastre sporgenti e a rischio crollo, aveva immediatamente avvisato i vigili del fuoco. Le operazioni di messa in sicurezza, almeno quelle provvisorie, si sono chiuse nella tarda serata di domenica quando i pompieri, dopo essere saliti su una gru, avevano montano un’impalcatura di legno per tamponare la situazione, in attesa degli interventi. Operazione che aveva portato la polizia locale a chiudere la strada di Largo Faraglia. Sul tavolo del Comune, nella giornata di ieri, è arrivata la relazione dei vigili del fuoco che, dopo aver stabilizzato le lastre, evitando situazioni di pericolo per i pedoni e la pubblica incolumità, hanno sollecitato “immediati interventi per alzare il livello di sicurezza del monumento”. Per questo il sindaco Di Piero ha scritto alla Soprintendenza. “C’è un serio problema di sicurezza”- interviene il primo cittadino- “questa volta ci è andata bene, ma non possiamo lasciare le cose al caso. Assieme al vice sindaco mi sono attivato per sollecitare immediati interventi che, peraltro, rientrano nell’accordo di programma che avevamo stipulato lo scorso anno con la Soprintendenza”. In effetti, con 400 mila euro circa, i due enti avevano raggiunto un accordo sulla messa in sicurezza dei monumenti simbolo della città: l’arco di Porta Napoli che dovrà essere riportato alle origini, la chiesa di Santa Caterina in via Angelini che sarà ristruttura in toto (tetto compreso), la Rotonda di San Francesco per la quale è previsto anche il rifacimento della scalinata e l’acquedotto medievale con il consolidamento degli archi. “In questi giorni ci hanno comunicato che a breve partirà l’intervento su Porta Napoli, uno dei gioielli di città, vera porta d’ingresso. Ma, dopo il distacco, l’accelerazione sull’acquedotto deve avvenire senza indugio”- aggiunge il sindaco Di Piero. Gli ultimi interventi sul monumento, uno dei più caratteristici della città, risalgono agli anni novanta. La costruzione risale al 1256, durante il regno di Manfredi di Svevia, figlio di Federico II di Svevia. L’opera serviva a trasportare le acque del fiume Gizio in modo da svolgere una duplice funzione: alimentare le terre coltivate e mettere a disposizione una cospicua fonte di energia destinata alle attività artigianali. Sulmona, a quei tempi, era sede del Giustizierato che aveva il compito di favorire gli scambi commerciali e le attività produttive.

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