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PESCASSEROLI. Ultimo atto in Cassazione per la violenza sessuale nell’albergo di Pescasseroli. Dopo la sentenza di assoluzione del Tribunale di Sulmona e il “colpo di scena” in Corte d’Appello con la condanna a quattro annif, i giudici della Corte hanno fissato l’udienza decisiva per il prossimo 7 novembre, nel corso della quale dovranno prima esprimersi sulla legittimità del ricorso presentato dall’imputato e poi entrare nel merito. I fatti si svolsero nell’agosto del 2019, quando un 32enne siciliano, capo animatore in un albergo di Pescasseroli, abusò, secondo l’accusa, di una sua sottoposto al tempo appena ventenne. Una violenza che sarebbe stata consumata nella stanza d’albergo riservata al personale al termine di una giornata di lavoro e di una serie di avance che il giovane faceva da giorni alla presunta vittima.
Dopo l’ennesimo rifiuto a consumare un rapporto sessuale, secondo l’accusa, il 32enne avrebbe immobilizzato la ragazza, costringendola a subire atti sessuali. La ragazza si era recata al pronto soccorso di Avezzano dove erano state evidenziate le lacerazioni della presunta violenza. In primo grado, tuttavia, il racconto della ragazza era apparso al collegio del tribunale di Sulmona contraddittorio e la stessa non ritenuta attendibile, soprattutto alla luce del fatto che la violenza, che sarebbe durata quattro ore, non aveva richiamato l’attenzione di nessuno. Di qui l’assoluzione che venne però impugnata dalla procura di Sulmona che, ha avuto ragione del ricorso. La vittima, rappresentata dall’avvocato, Alessandro Scelli, era comparsa di nuovo davanti ai giudici di secondo grado, ripercorrendo quelle terribili ore passate a Pescasseroli su quello che doveva essere il suo posto di lavoro. La Corte d’Appello, lo scorso febbraio, aveva condannato l’imputato a quattro anni di reclusione. Ora l’ultimo atto a novembre.

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