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SULMONA. Scatta la protesta per il De Nino-Morandi di Sulmona, la scuola chiusa dieci anni fa, quando era scattata l’indagine della procura della repubblica del capoluogo abruzzese, sui presunti lavori sbagliati post sisma, conclusasi nei mesi scorsi con la prescrizione. Una manifestazione è stata fissata per il prossimo 17 ottobre, in occasione del decimo anniversario dalla chiusura dell’edificio, dal comitato di ex docenti e alunni, presieduto dal professore, Franco D’Amico. Davanti alla sede storica di via D’Andrea, un gruppo di ex ragionieri e geometri darà luogo alla protesta pacifica, per “testimoniare il valore che quelle mura storiche hanno avuto nella crescita di intere generazioni”, afferma D’Amico sul quotidiano Il Centro, secondo il quale “un segnale va dato, dopo dieci anni di annunci e promesse”. “I dettagli della manifestazione saranno illustrati nei prossimi giorni. Certo è che questa triste ricorrenza non può e non deve passare inosservata”- conclude il portavoce del comitato. Il presidente della provincia dell’Aquila, Angelo Caruso, aveva firmato lo scorso 8 settembre il decreto per rinnovare la convenzione con la società S. Antonio, proprietaria dei locali di viale Mazzini dove si trova la popolazione scolastica dal 26 settembre 2022, dopo otto anni di permanenza nell’Iti di Pratola Peligna. Ragionieri e geometri, ha deciso Caruso, resteranno nella sede alternativa sulmonese fino al 31 agosto 2026. Una proroga che era stata formalizzata a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico, dal momento che, nonostante i continui incontri istituzionali, non si è ancora riusciti a pubblicare la gara d’appalto per i tanto attesi lavori sulla sede storica. Il problema riguarda alcune anomalie che sono emerse durante il passaggio di consegne tra il Provveditorato alle Opere Pubbliche e la Provincia. Gli uffici provinciali avevano infatti riscontrato un errore nel progetto dal momento che i tecnici del Provveditorato avevano previsto la realizzazione della centrale termica e dell’ascensore sulla parte inagibile della scuola, dove al momento non sono previsti interventi. Si procederà infatti solo con un lotto. Il costo dell’intervento comporterà una spesa complessiva di 4 milioni e 700 mila euro e sarà concluso in 540 giorni lavorativi, ovvero in poco meno di due anni. Si procederà con la realizzazione di muri perimetrali, pavimentazioni, infissi e impianti, per una struttura sicura e all’avanguardia. Ma al momento manca la data dell’apertura del cantiere e ciò preoccupa il comitato che è pronto a manifestare.

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