SULMONA. Ancora alta tensione nel carcere di massima sicurezza di Sulmona dove, nella giornata di ieri, i detenuti di un’intera sezione penitenziaria hanno messo in scena un gesto dimostrativo. I reclusi, intorno a mezzogiorno, hanno scagliato pentole e stoviglie contro le grate delle proprie celle. Una protesta che è andata avanti per diversi minuti fino a quando gli agenti della polizia penitenziaria hanno riportato la calma. Nel mirino di un gruppo di detenuti, tutti con ergastoli alle spalle, è finita l’area sanitaria del penitenziario. Sono sempre più in crescita le richieste di visite o ricoveri ospedalieri anche di fronte ad un quadro clinico non grave e quindi gestibile nella struttura. Una problematica già sollevata dalla Cgil che aveva parlato di “turismo sanitario” in carcere: circa 180 visite specialistiche effettuate in un anno. Intanto vanno avanti i controlli a tappeto contro l’uso di telefoni dietro le sbarre. Nei giorni scorsi i penitenziari hanno sequestrato altri tre device che fanno salire a 50 il conto dei dispositivi sequestrati dall’inizio dell’anno ad oggi, alcuni dei quali trovati nei bagni e nel cortile del penitenziario assieme alla droga. Infine, sempre in giornata, per due detenuti è arrivato il conto della giustizia. C.T. e L.G., sono stati condannati dal gup del Tribunale di Sulmona, Alessandra De Marco, rispettivamente alla pena di otto mesi e cinque mesi di reclusione, al termine del processo con rito abbreviato. Entrambi, nell’aprile 2023, erano stati sorpresi a telefonare dal bagno del carcere. Nello stesso periodo un agente della polizia penitenziaria era stato arrestato poiché accusato di aver introdotto tre microcellulari nell’ambiente carcerario, destinati verosimilmente ai detenuti